Lacan analisi topologica

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Lacan analisi topologica in “L’impresa topologica di Jacques Lacan. La psicoanalisi tra superfici, confini, buchi e nodi” di Raffaele De Luca Picione segna uno spartiacque nella visione dell’inconscio ed un cambio di paradigma nella psicoanalisi.

La lezione di Jacques Lacan consente, in primo luogo, una rilettura della tradizione analitica ed, in secondo luogo, una lettura innovativa dell’inconscio e delle sue categorie. E, soprattutto, una nuova configurazione della mente tramite psicoanalisi e topologia governata da figure in trasformazione.

Il nuovo paradigma

Lo spazio psichico, declinato nello spazio-tempo topologico, assume aspetti, mai individuati in precedenza, che aprono campi di indagini esplorabili con strumenti inediti: Jacques Lacan declina un nuovo paradigma da cui parte la riflessione di Raffaele De Luca Picione

Raffaele Luca Picione ci riporta in mente “Il Simposio” di Platone laddove si parla dell’Amore (Eros) quale figlio di ‘bisogno’ e ‘povertà’ (penia e poros), come mancanza e quindi desiderio: Platone anticipa la tipologia infatti il vuoto, la mancanza, i legami e le separazioni sono costitutivi dei vissuti.

L’atto di nascita come mancanza

Il taglio del cordone ombelicale e il successivo “nodo” ovvero l’atto di nascita dell’individuo, interrompe lo status di simbiosi con la madre, crea una “mancanza” come ben rappresentata dalla figura del “toro” la cui tipica forma di ciambella presenta, al centro, un vuoto.

Lo spazio psichico

Lo spazio psichico è il regno di desideri, simboli, immaginari, situazioni e figure quali “nodi” e “vuoti” peculiari dello spazio-tempo topologico e dispiega un inconscio in continua trasformazione come anche le precedenti ricerche di Raffaele Luca Picione dimostrano.
Relazioni, loro cambiamenti o dissoluzioni caratterizzano lo spazio psichico e quello topologico ove vivono “nodi, vuoti, esili confini e loro metamorfosi”.

La matematica e la mente

Per il pensiero di Jacques Lacan, oggetti matematici quali superfici e la stessa scrittura sono un fine esercizio di ricami, di “nodi” e di segni: il “fuori” e il “dentro” sono indistinguibili, i “nodi” restano dei fulcri della sua ricerca ed aprono nuovi squarci interpretativi per la psicoanalisi e la pratica analitica che viene ad evolvesi in questo percorso.

L’inconscio e la psicoanalisi topologica e la filosofia

Relegata, ingiustamente, dagli osservatori come un elemento secondario e marginale, la topologia, nelle pagine lacaniane, risulta un discrimine e ben più di uno semplice strumento per illuminare l’inconscio. Non solo la filosofia trova casa in Lacan ma la psicoanalisi topologica si innesta alla topologia delle superfici: dal nastro di Möbius alla bottiglia di Klein alla teoria dei nodi ed allarga i confini dell’immaginario, del simbolico e del reale in nuove inedite dimensioni.

Gli studi di Lacan guardano alla filosofia non come un corpus teorico inamovibile ma quale pratica di vita, luogo di desideri e sogni, di un mondo metamorfico che riporta appunto al discorso topologico.

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