Il post pop e lo human-tech-space

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Il post pop e lo human-tech-space (nostro neologismo) sono il nuovo habitat, nell’info-sfera tutto è dicibile.

Resta inascoltato il monito wittgensteiniano: «su ciò di cui non si è in grado di parlare, si deve tacere» infatti ne parliamo coram populo nei social.

Nel digitale Impero dei Segni, tra un clic ed un selfie, vive l’apoteosi del dettaglio, del frame: tutto scorre ma ogni cosa è/e conosce imprevedibilità e indeterminatezza.

Nelle varie sezioni del testo s’intrecciano, in una narrazione corale, le vite di tanti con la filosofia, le teorie del complessità, l’arte, il cinema e la musica.

Il tramonto del logos e del realismo

Il logos è dell’uomo: ha istituito filosofie e scienze: il “penso, dunque sono” può essere visto nel senso che “sono, dunque penso” ma in ogni caso “sono e penso”.

Il realismo hard vuole che la luna sia al di là di noi – è lì, infatti, da secoli – ma è per noi nel farne esperienza.

l tentativi di ridurre tutto al ‘realismo’, ai dati di fatto e rivendicarne il supposto primato nuoce al pensiero ed anche al buon senso che può rivendicare ‘l’intuizione’, il sensibile’, l’immaginazione come formidabili strumenti di ‘comprensione.

Dai graffiti all’impero dei segni

All’inizio è stato il frame, i graffiti nelle caverne, gli aedi, i frammenti, la chanson de geste, i cantastorie per le strade.
L’impero dei segni e del frame sopravanza la techne che ha subìto l’ostracismo heideggeriano.
La rete, ora, conosce cambiamenti di forma e di senso, epifanie, biforcazioni, singolarità, frattali di una grande “chiacchiera” che significano e segni-ficano, tutto è dicibile con sintagmi at the moment: post, tweet, fleet, instagram: l’istante come flusso di coscienza, analisi con-divisa.

La physis dis-velata

La physis che amava nascondersi, nell’info-spazio-tempo è pura epifania, il divino non è più absconditus, il filosofo che giocava a nascondino sono dis-velati.
Come nella percezione gestaltica le figure possiedono una varietà d’immagine: figure della socialità o archetipo o visione mitica.
In ognuna di queste rappresentazioni convergono tutti gli altri aspetti, si ha nell’immagine una duplice stabilità visiva: mentre afferma la valenza di un suo aspetto fa emergere nel contempo una multi-stabilità percettiva.

Il nuovo mondo della rete

La rete permette di declinarsi in un mondo che è un modo di essere: il cool, il mood, lo smart hanno una vocalità nuova in cui riconoscersi e nel contempo di differenziarsi, di non omologarsi e come Alice tra-sformarsi, creare performance, eventi in una media-morfosi di uno spazio-tempo immaginario.

Internet offre desideri, sogni e simboli che seducono e con-fondono narrazione e realtà in uno spazio-tempo topologico con le sue figure metamorfiche che generano imprevedibilità e singolarità: un poema inesauribile dispiega le forme della topologia ove gli oggetti si de-formano senza perdere la loro qualità per cui una tazza e una ciambella sono uguali: il regno della morfogenesi.

Il pensiero è di per sé confronto-scontro ed inclusione di discorsi come un fiume che si rigenera e consente la vita e le nostre narrazioni: transitare e contaminarsi sono le nuove parole d’ordine e di fatto.

La differenza è il proprio stile: dare la propria impronta non solo essere simbolo per altri in cui riconoscersi e caratterizzarsi.

Camilla G. Iannacci

Di formazione classico-filosofica, ha seguito lezioni e conferenze di Filosofia alla Fondazione S. Carlo di Modena, ai Dip.ti delle Università di Torino e Firenze.

Ha partecipato al Bando del CNR ”Pubblicazione Opera: Opere Storiche, Filosofiche e Letterarie Italiane con particolare attenzione alla Riflessione Contemporanea” con “Il principio di indeterminatezza quale Ermeneutica del rapporto uomo-Physis”.

Recensita in Storie distr. Feltrinelli, MI – Storia della Letteratura Italiana, Helicon Ed. a c.d. Prof. N. Bonifazi con la prefazione del Prof. G. Luti ed alcune sue poesie sono apparse on line su www.espresso.it e alcuni racconti su La Repubblica-Firenze.

Ha ricevuto i seguenti premi: il CDCalendarsPirelliINTERNETional; il 1^ Premio del Concorso di Poesia “Pegaso-Dire” di Biella; il 2^ Premio Internazionale di Poesia “La Piazzetta” di Salerno col Patrocinio di Presidenza e Senato della Repubblica; il 2^ Premio del Concorso di Prosa “Pegaso” di Biella; è risultata 3^ classificata alla 25^ ed. del Premio Letterario internazionale “La Pira” del Centro studi “G. Donati” di Pistoia.

Pubblicazioni: Desideranza; Philopoiesis; Il post pop e lo human-tech-space; Ferragni e Fedez: Analitica, Morfogenesi e Singolarità dei Fashion blogger influencer nell’info-sfera dei social media; Ferragni and Fedez: Analysis and Morpho-genesis of a Singularity in the info-space-time of social media; Ferragni and Fedez: Media-Morphosis; Aphorism about the Ferragnez.

Ha curato le Pubblicazioni di Giacinto Plescia.

 

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