Intelligenza Artificiale

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IL Parlamento europeo ha approvato il Regolamento, che disciplina l’uso della Intelligenza Artificiale (AI): l’Artificial Intelligence  Act.

L’UE è la prima al mondo, a dotarsi di regole sull’intelligenza artificiale.

IL Regolamento classifica come fuori legge alcune applicazioni della AI che minacciano i valori della UE, e i diritti dei cittadini.

Regolamento approvato con 523 si, 46 no e 49 astensioni.

Fornitori e sviluppatori di AI sono sottoposti ad alcuni obblighi, proporzionalmente“ crescenti” in base al rischio fino a giungere al totale divieto per le attività, che ledono sicurezza e diritti fondamentali.

La“ madre” di tutti i divieti è il riconoscimento facciale il quale sarà limitato, a specifici casi.

Opportuno sottolineare che  ogni tecnologia è segnatamente  politica e anche l’Intelligenza Artificiale (IA) non può essere lasciata all’arbitrio degli informatici e, agli operatori economici.

Uno dei punti oggetto di forte contrapposizione è stata la ChatGPT della quale ricordiamo lo scontro poi risolto tra Open AI, proprietaria di ChatGPT, e il Garante per la Privacy italiano sulla protezione dei dati degli utenti. 

L’AI senza regole  metterebbe,  a rischio gli stessi equilibri democratici.

IL testo del Regolamento parte da un documento etico le“ Ethical guidelines for trustworty AI  del 2019.

Uno dei punti più qualificati dell’AI Act è la responsabilità che resta, in capo alla società leader di settore come Microsoft, Google,  Facebook.

 Dovranno garantire la trasparenza e certificare gli algoritmi, eliminati i pregiudizi (etnici, razziali e sociali) ed essere compatibile  con l’ambiente. Altissimo è l’impatto ambientale della AI.

IL Regolamento approvato riduce gli obblighi per le imprese, che usano

  1. IL compito di supervisore è assegnato, a un AI Office con sede a Bruxelles e anche i paesi membri possono creare un’Authority indipendente.

IL Regolamento oltre alla tutela dei diritti individuali e collettivi, tutela la privacy e la distribuzione in rete dei“ deep fake”, delle fake news e la tutela del copyright. E’ fuori discussione che l’Intelligenza Artificiale Generativa, rappresenta per le ricadute economiche, etiche, sociali un evento rivoluzionario anche grazie al lancio di ChatGpt.

Lo Studio Ambrosetti nell’annuale incontro a Cernobbio ha osservato, che l’Italia ha bisogno dell’IA Generativa per sbloccare la produttività e contrastare gli effetti avversi di una popolazione che invecchia. Molte sono anche le critiche sia di Amnesty International, che parla di una UE che avrebbe dato “via libera alla sorveglianza digitale distopica”, creando “un precedente devastante a livello mondiale”.

 Altra critica è quella della Associazione Europea dei Consumatori, che parla di grandi rischi a cui saranno soggetti i consumatori.

Intanto è un grande business per le Big Tech che si stanno muovendo per accaparrarsi banche e società in genere.

 Anche le lobby si sono scatenate su questo  ambito“ deserto” fino a poco tempo fa.

Allo stato dell’arte il modello di Intelligenza Artificiale (IA) che funziona meglio è quello che si ispira al funzionamento del cervello, che utilizza le cosiddette reti neurali e il deep learning con il quale si intende  quel processo di apprendimento in reti neurali profonde che sta alla base dei più recenti successi dell’IA applicata a problemi di riconoscimento di immagine, riconoscimento del parlato e altri ambiti che vediamo addirittura già implementati nei nostri smartphone.

 Non sono escluse ulteriori innovazioni, che attingono alla meccanica quantistica, appunto la Intelligenza Artificiale Quantistica

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