Negoziare, il verbo che rende concreta la pace!

Attualità & Cronaca

Di

Dario Patruno

Il modo migliore per rendere omaggio alla verità, alla luce della morte di Aleksej Naval’nyj, è l’appello lanciato prima di un concerto da Bono, frontman della rock band U2, l’invito a dire il suo nome, a gridarlo, a non tacere, a far rumore. A non dimenticare quanto accaduto il 16 febbraio, la morte di un dissidente.

Come ha detto il prof. Adriano dell’Asta durante un’intervista a Mezz’ora in più domenica 18 febbraio su RAI3, ad una precisa domanda sul perché Naval’nyj dava fastidio, “era un uomo che aveva cercato di vivere fino in fondo la propria umanità…. Il rischio è di farne un santino…Lui era un credente, un uomo normale, era stato un nazionalista, prese un sacco di voti come candidato sindaco di Mosca…. Quale che siano le tue idee tu sei persona, un valore assoluto e puoi con questo valore assoluto giocarti una vita.” Oggi le persone che depongono un fiore nelle città della Russia vengono arrestate. “Eppure, nonostante tutto, depongono fiori”.  Ventimila procedimenti in corso sono pochi rispetto a 140 milioni di persone, ma sono molti rispetto alle otto persone che manifestarono il 25 agosto 1968 sulla Piazza Rossa di Mosca per protestare contro l’invasione russa della Cecoslovacchia.Una delle scritte recitava: “Stiamo perdendo i nostri migliori amici”.

Putin ha detto che si potrebbe riaprire il discorso sulla pace in Ucraina. Va verificata immediatamente la sincerità e veridicità di questa affermazione.

Oggi abbiamo bisogno tutti di pace. Ma quale pace? “Quella del diritto internazionale” afferma l’onorevole Lia Quartapelle.

Questo rende la pace difficile, non impossibile. Impossibile agli uomini ma non a Dio. I popoli russi e ucraini soffrono ma non riducono la loro umanità.

Una donna ucraina il 24 febbraio 2022 quando i bombardamenti iniziavano a distruggere Kiev gridava per strada “Dove vado, dimmi mio Dio dove vado?” E’ scritto “Tu solo hai parole di vita eterne”. Non so quando finirà questa guerra ma so che finirà.

A noi resta il messaggio d’amore di Naval’nyj del 14 febbraio alla moglie: “Tesoro, con te è come una canzone: tra noi ci sono città, le luci di decollo degli aeroporti, tempeste di neve blu e migliaia di chilometri, sento che sei vicino ogni secondo e ti amo sempre di più.” L’amore prevale sulla menzogna perché nasce dall’irriducibile desiderio dell’uomo di essere pienamente sé stesso, uomo nonostante tutto.

Il 24 febbraio, ricorreva l’anniversario dell’inizio della guerra in Ucraina. Papa Francesco che parla a tutti ha per l’ennesima volta, lanciato un appello a ritrovare l’umanità, “abbiamo ricordato con dolore il secondo anniversario dell’inizio della guerra su vasta scala in Ucraina. Quante vittime, feriti, distruzioni, angustie, lacrime in un periodo che sta diventando terribilmente lungo e di cui non si intravvede ancora la fine! È una guerra che non solo sta devastando quella regione d’Europa, ma che scatena un’ondata globale di paura e odio. Mentre rinnovo il mio vivissimo affetto al martoriato popolo ucraino e prego per tutti, in particolare per le numerosissime vittime innocenti, supplico che si ritrovi quel po’ di umanità che permetta di creare le condizioni di una soluzione diplomatica alla ricerca di una pace giusta e duratura.”

Ancora il 9 marzo Francesco ha avuto il coraggio di chiedere all’Ucraina di “alzare bandiera bianca e negoziare” parola coraggiosa “negoziare in tempo…. non avere paura di negoziare prima che le cose sia peggio (peggiorino n.d.r.)”.

Risparmierebbe vite umane e aprirebbe la prospettiva di un futuro di pace, di progresso per tutti e ciascuno.

 

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