Montblanc, in 60 a rischio esubero. Presidio davanti alla Regione

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In Toscana attivato tavolo di crisi per operai in appalto, Si Cobas: “Proprietà si presenti alla riunioni”

Autore: Carlandrea Poli

FIRENZE – Presidio in mattinata davanti alla sede della presidenza della Regione Toscana dei lavoratori in appalto e subappalto della Montblanc. La nuova protesta, guidata da Si Cobas, ha l’obiettivo di tenere accesi i riflettori su una vertenza che ha visto il brand annunciare nei mesi scorsi la chiusura dell’appalto, e l’avvio di una procedura di esubero per 60 operai. “In Regione è stato aperto un tavolo di crisi- ricorda Luca Toscano, coordinatore provinciale del sindacato-, ci sono state delle riunioni. Si sta valutando l’attivazione di strumenti, di ammortizzatori sociali, ma non vogliamo prolungare un’agonia. Noi vogliamo che al tavolo ci sia l’unico, grande responsabile di questa situazione che si chiama fondo finanziario Richmond, proprietario del brand, e che a questo tavolo venga a garantire la continuità occupazionale di chi per anni ha lavorato nella propria filiera”.

“QUESTA VERTENZA NON C’ENTRA CON LA CRISI DELLA MODA”

Al momento, dunque, non ci sono novità di rilievo ed è il motivo per cui la protesta si riaffaccia in piazza, animata anche dalla volontà di precisare il contesto che sta portando a un traumatico esito occupazionale: “Questa vertenza va avanti ormai da marzo 2023- ricorda Toscano- la crisi del settore moda dunque non c’entra nulla. La Montblanc, che diserta i tavoli sindacali e rifiuta ogni tipo di interlocuzione, ci sembra voglia farsi scudo della crisi del settore“.

IL SOSPETTO: FORSE, IN CORSO UNA DELOCALIZZAZIONE

Il punto dirimente, ad avviso del coordinatore locale di Si Cobas, è un altro e ha a che fare con l’applicazione del contratto di lavoro, ma anche con un possibile intento di trasferimento della produzione. “Quanto accaduto è che un fondo finanziario a tre settimane di distanza dalla firma di un accordo sindacale che riportava i diritti negli appalti e nei subappalti comunica la chiusura di questi contratti- evidenzia ancora Toscano- negli ultimi giorni di dicembre commesse, volumi e materie prime sono stati presi dallo stabilimento e spostati altrove“. Dove? “Non lo sappiamo- ammette il sindacalista- lo sapessimo potremmo verificare quello che stiamo pienamente supponendo, cioè che questa è una delocalizzazione che va alla ricerca di un abbassamento del costo del lavoro”.

 fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

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