“Vietato respirare”, sabato a Milano una grande manifestazione anti-smog

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Sabato a Milano scenderanno in piazza più di una quarantina di sigle-tra comitati civici, associazioni e movimenti ambientalisti- per protestare contro l’indifferenza delle istituzioni al grave problema dell’inquinamento, che nelle ultime settimane ha registrato valori molto alti soprattutto a Milano e nella pianura padana

MILANO – I comitati anti smog di Milano in piazza sull’emergenza aria. Sabato prossimo, 2 marzo, dalle 15 si raduneranno in Largo Cairoli i rappresentanti di oltre una quarantina di sigle- reti di comitati e singoli comitati civici, associazioni e movimenti ambientalisti, gruppi politici “preoccupati- recita una nota- per la pessima qualità dell’aria che non accenna a migliorare”. Il titolo della manifestazione è “Vietato respirare!”. Tra i promotori Movimento Beni Comuni, l’associazione Genitori Antismog e Rete Ambiente Lombardia con la collaborazione del movimento “Facciamo l’appello”. In piazza coi comitati Vittorio Agnoletto di Medicina Democratica e Paolo Crosignani di ISDE, Associazione Medici per l’Ambiente.

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Nell’evento- pubblicizzato su Facebook- gli organizzatori spiegano così il senso dell’iniziativa: “Nei mesi di gennaio e febbraio 2024 gli sforamenti di polveri sottili a Milano ed in tutta la Regione sono perdurati per svariate settimane e, malgrado la pericolosità di questi fatti, le istituzioni nazionali e locali non hanno preso alcun provvedimento incisivo a riguardo. Senza cibo e acqua possiamo sopravvivere per diversi giorni, ma senza aria possiamo resistere al massimo 4 minuti. Eppure, mentre cibo e acqua sono oggi a norma di legge, l’aria è ancora ufficialmente fuori legge in Italia, in particolare in Lombardia e ancora di più a Milano. E così ogni giorno viviamo un paradosso: se dal rubinetto esce acqua marrone ci allarmiamo, se la mozzarella diventa blu denunciamo, ma se l’aria ci fa tossire e ammalare… Ci rassegniamo. Ma noi non vogliamo rassegnarci. Urge un drastico cambio di rotta che parta da una presa di coscienza della ormai letale crisi climatica e ambientale con interventi risolutivi a tutela della salute delle persone”.

I promotori della manifestazione ricordano lo studio realizzato dall’Unità Epidemiologica della ATS Milano che certificherebbe in 3mila (il 25% dei decessi totali) le morti annue a Milano derivanti dagli inquinanti del traffico veicolare. Lo studio tra l’altro rileva la più alta incidenza di morti nelle zone più trafficate- e quindi economicamente meno attraenti- della periferia della città. “Ad aggravare la preoccupazione” c’è anche la notizia di pochi giorni fa della deroga di 10 anni concessa dall’Unione Europea all’Italia per a fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

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