Morti improvvise tabù per la maggior parte dei giornalisti

Ambiente, Natura & Salute

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“Appello del sindacato di Polizia al Viminale e al Prefetto: dare i dati sulle morti improvvise dei poliziotti. Da inizio anno sono avvenuti oltre 10 decessi nelle file della sola Polizia di Stato, senza contare i numerosi decessi tra le altre Forze dell’Ordine” (Agenzia DIRE del 28 gennaio 2024).
Come mai la maggior parte dei quotidiani e la maggior parte delle trasmissioni televisive cosiddette di approfondimento, non ne parlano? Come mai non fa notizia il fatto che nella polizia penitenziaria le morti improvvise sono aumentate  del 200% rispetto agli anni passati? Come mai? Come mai non fanno notizia le proteste dei tantissimi malati a seguito della vaccinazione? Come mai? La risposta è semplicissima: perché la maggior parte dei giornali e la maggior parte delle trasmissioni televisive si sono sempre schierati a favore dell’obbligo vaccinale.
Hanno sempre finto d’ignorare che i vaccini avevano effetti avversi anche mortali e che l’obbligo a vaccinarsi era profondamente immorale. Parlarne significa ammettere di avere fatto discorsi sbagliati, di avere ingannato la gente. Parlarne significa dare torto al Papa che affermava: “Vaccinarsi è un atto d’amore”. Dare torto a Mario Draghi che ebbe a dichiarare: “Se non ti vaccini muori e fai morire”.
Aspettiamo il giornalista onesto e coraggioso che sappia dire: “Ci siamo sbagliati. Chiediamo scusa”.


Renato Pierri

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