Una via ulteriore per il transito merci è rappresentata dai porti ucraini di Reni e Izmail, sull’estuario del Danubio
di Vincenzo Giardina
ODESSA – È diretta in Nigeria la prima nave cargo salpata quest’anno dall’Ucraina con un carico di aiuti alimentari: a comunicarlo è stato il ministero delle Infrastrutture di Kiev, secondo il quale in consegna ci sono 25mila tonnellate di grano. A coordinare le forniture è il World Food Programme (Wfp), organismo delle Nazioni Unite. La nave si chiama Sky Gate ed è partita dal porto di Odessa sul mar Nero. Il programma è denominato “Grain from Ukraine“, in italiano “grano dall’Ucraina”, ed era stato annunciato la prima volta dal presidente Volodymyr Zelensky nel novembre 2022.
Stando ai dati del ministero, in un anno è stato possibile esportare circa 170mila tonnellate di cereali in Paesi vulnerabili come Etiopia, Yemen, Somalia, Kenya e Afghanistan. Il programma è finanziato anche dall’Italia, che ha di recente sottoscritto un accordo con il Wfp per un valore di due milioni di dollari.
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Il ministro delle Infrastrutture di Kiev, Oleksandr Kubrakov, ha annunciato alcuni giorni fa che solo il mese scorso dai porti della regione di Odessa sono state esportate sei milioni e 300mila tonnellate di cereali, altri prodotti agricoli e metalli. Numeri, questi, ha aggiunto il dirigente, “quasi uguali” a quelli precedenti all’offensiva militare della Russia avviata il 24 febbraio 2022.
I dati confermerebbero la crescita di una rotta alternativa dopo che nel luglio scorso Mosca si è ritirata dagli accordi mediati dall’Onu sul cosiddetto “corridoio del grano” attraverso il mar Nero. Da allora l’export dai porti della regione di Odessa si è orientato sempre verso lo stretto del Bosforo ma non seguendo una linea retta in mare aperto bensì un percorso più lungo e più a occidente, che passa nelle acque territoriali di Romania e Bulgaria, Paesi membri della Nato.
Una via ulteriore per il transito merci è rappresentata dai porti ucraini di Reni e Izmail, sull’estuario del Danubio. Secondo Kubrakov, negli ultimi sei mesi il volume dell’export ha superato i 20 milioni di tonnellate. Stando alla comunicazione del ministro, 661 navi hanno fornito carichi a 32 Paesi. Come sottolinea il quotidiano Kyiv Independent, però, “nonostante alcuni bombardamenti ucraini che hanno colpito le capacità della Marina russa, le rotte commerciali del mar Nero continuano a dover far fronte ai rischi della guerra, in particolare al pericolo di mine galleggianti”.
fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it