Intervista all’On. Carlo Giovanardi. Colmare il vuoto

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E’ questo l’obiettivo che l’On.Giovanardi si prefigge per il prossimo appuntamento alle Elezioni Europee: ricreare l’area popolare liberale di ispirazione cristiana già presente in Europa, che in Italia aveva dato notevoli risultati nel 2008 per esempio.

Esistono molti gruppi che non si riconoscono né a sinistra né a destra, oltre al fatto che la metà circa degli elettori non vota, e i partiti in continuo conflitto al loro interno sono sempre più frammentati: tutto ciò fa sì che si possa creare un’offerta politica interessante al centro.

Chiediamo all’On Giovanardi chiarimenti su alcuni nodi della questione.

On.Giovanardi, molti sono preoccupati nel vedere che l’Europa non ha possibilità reali di incidere sulla politica mondiale, constatando che il continente appare più una colonia statunitense che una realtà autonoma.

Lei ritiene che l’atlantismo, scelta inevitabile ai tempi di De Gasperi, possa essere oggi una via percorribile e positiva per l’EU e in particolare per l’Italia?

–Sì, perché altrimenti il nostro Paese si ritroverebbe in condizioni ancora peggiori. Non si può rimanere isolati, le realtà internazionali non lo consentono. L’Europa di oggi è frutto di un lungo percorso dagli anni ’50 in poi, e conviene fare in modo che prosegua il suo cammino.

Cosa risponderebbe a chi afferma che uscendo dall’Europa l’Italia avrebbe solo vantaggi?

–Si tratta di anacronismi senza senso. Qui dove vivo, una volta c’era il Ducato di Modena: chi vorrebbe tornare a quei tempi? I prodotti del territorio, e non solo salumi, hanno potuto essere esportati e l’economia se n’è avvantaggiata. Gli scambi commerciali si sono trasformati in benessere. L’industria, anche automobilistica, si è sviluppata parecchio. In economia non si può essere passatisti…

Quali ritiene siano i nodi principali da risolvere prima possibile per un miglior funzionamento dell’EU?

–Certamente occorre inviare a Bruxelles europarlamentari capaci, questo è fondamentale. Va anche migliorato il tasso di democrazia delle istituzioni europee, comunque.

Qualche consiglio sul fronte interno…?

–Stiamo attraversando un periodo cruciale, per esempio l’approvazione dell’Autonomia differenziata è un punto importante: occorre fare attenzione a non peggiorare ulteriormente una situazione già precaria, con 20 Regioni in lotta con il Governo in conflittualità permanente.

Inoltre l’Abuso d’ufficio così com’è concepito è lungi dall’essere positivo, in quanto può portare a un blocco delle Amministrazioni: nessuno vorrebbe più rischiare di emettere un documento che potrebbe portare a una denuncia.

Sarebbe inoltre opportuno ripristinare le Segreterie Comunali con i loro impiegati statali, nonché i Comitati di controllo sugli Atti Amministrativi: ora come ora, in caso di controversia un cittadino per farsi valere è costretto a ricorrere alla Procura o al TAR affrontando oneri e  spese legali, e mandando la Giustizia nel caos. C’è molto da fare per migliorare la Pubblica Amministrazione.

Sandra Fallaci©

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