Un altro duro colpo al sistema scolastico pubblico

Economia & Finanza

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Riceviamo e pubblichiamo

Un altro duro colpo al sistema scolastico pubblico viene assestato dal Governo di Giorgia Meloni e dalla sua maggioranze di destra-centro e, quel che è peggio, rischia di passare quasi sotto silenzio,  fatte salve le proteste dei Sindacati.

“L’accorpamento  (e quindi la loro perdita di autonomia) di circa 800 scuole in Italia! Questa la conseguenza, per il prossimo anno scolastico, della norma introdotta nella legge di bilancio 2022 n. 197 che ha innalzato i  parametri in base ai quali le scuole acquisiscono (o mantengono) l’autonomia  e ridotto drasticamente il numero di Dirigenti Scolastici e Direttori dei servizi generali e amministrativi assegnati ad ogni regione.

Tagli che si ripeteranno per un 2% annuo per i prossimi 7 anni! Una scellerata logica puramente ragionieristica, per far cassa, ancora una volta a danno della Istruzione Pubblica, così come della Sistema Sanitario Nazionale: un altro duro colpo ai Diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione!  E se venisse approvata la scellerata Autonomia Differenziata che dividerà l’Italia in due, il sistema scolastico pubblico sarebbe drammaticamente compromesso, specie nel Mezzogiorno.

Gli accorpamenti determineranno non solo una riduzione di posti dei dirigenti scolastici e dei direttori amministrativi, ma una diminuzione complessiva dell’organico del personale ausiliario, tecnico ed amministrativo ed anche docente, con un peggioramento dell’offerta formativa, delle possibilità di gestione ed aumentando il numero complessivo degli alunni per istituto, senza diminuire il numero degli alunni per classe, anzi aumenteranno le “classi-pollaio”.

La scuola, al contrario, avrebbe bisogno di forti investimenti, di maggiori risorse di organico ed economiche, di più tempo scuola, per consentire realmente pratiche didattiche efficaci ed inclusive, soprattutto nel primo ciclo dove siamo in presenza di un numero crescente di alunni disabili o con disturbi dell’apprendimento e che necessitano di interventi di sostegno ed individualizzati.

Con il Milleproroghe dello scorso 30 dicembre il Governo fa una piccola retromarcia, consentendo alle Regioni di derogare fino al 2,5% rispetto al numero delle scuole da tagliare, ma solo per l’anno scolastico 2024/2025.  Questo significa che in Puglia per il prossimo anno scolastico saranno tagliate 44 scuole (sulle 58 inizialmente previste).

 

In questo disastro ancor più incredibile è l’accorpamento deciso dalla Giunta Regionale per i 2 Istituti Comprensivi di Palagiano: l’I.C. “G. Rodari” con 759 alunni distribuiti in 4 plessi e l’I.C. “Giovanni XXIII” con 708 alunni distribuiti in 3 plessi vengono accorpati in un unico Istituto Comprensivo con ben 1467 alunni distribuiti in 7 plessi! Situazione che, oltre ad aver portato Palagiano agli onori della cronaca (negativa), comporterà gravi conseguenze: non solo la riduzione da 2 ad 1 Dirigenti Scolastici e Direttore dei Servizi, riduzione da due ad una segreteria con drastico taglio di personale ATA, ma anche alla riduzione del numero complessivo di classi e sezioni con tendenziale aumento di alunni per classe, senza dimenticare le accresciute difficoltà di gestione e di relazione con famiglie ed alunni da parte della dirigenza.

Questa condizione è inaccettabile, tanto più se si tiene conto che i 1467 alunni dell’Istituto unico sono ampiamente al di là anche dei parametri fissati dalla stessa normativa!

Certo, i Consigli d’Istituto hanno espresso il proprio parere contrario, mentre l’Amministrazione comunale si è limitata a chiedere un rinvio di 2 anni, ma evidentemente queste formali prese di posizione non sono bastate.

Sarebbe necessaria la mobilitazione dei genitori, del personale scolastico, di tutti i cittadini, magari con alla testa l’Amministrazione Comunale per chiedere alla Regione di rivedere le proprie scelte, nell’interesse esclusivo delle nostre scuole e dei nostri alunni.

Preneste Anzolin già Dirigente Scolastico

Foto di svklimkin da Pixabay

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