Barocco: un concerto fuori dal comune (Pesaro, Teatro Rossini, 7 gennaio ’24)

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Derivato dallo spagnolo ‘barrueco’ che definiva una perla di forma irregolare, il termine ‘barocco’ acquistò il significato metaforico di strano o tortuoso e venne in seguito riferito a discorsi e teorie filosofiche che nascondevano debolezza e inconsistenza dietro un’apparente complessità.
Nato a Roma attorno al terzo decennio del Seicento (il secolo della Controriforma cattolica o, più esattamente, della sua piena applicazione) si diffuse in tutta Europa con caratteri piuttosto omogenei.
In ambito musicale il barocco corrisponde al periodo tra il 1600 e il 1750, l’epoca della cosiddetta monodia (canto a una sola voce, eseguito da una o più persone, con o senza accompagnamento, con particolare riferimento al monologo lirico dell’antico dramma greco).
Cambi repentini di tempo, passaggi di grande virtuosismo strumentale o vocale, uso del contrappunto e della fuga ed uno sviluppato senso dell’improvvisazione costituivano I caratteristici elementi della produzione musicale del periodo, volta a destare nel pubblico emozione, meraviglia, fantasia e commozione.

E’ stato dedicato al barocco italiano il concerto inaugurale 2024 dell’Ente Concerti di Pesaro’ -presieduto da Marta Mancini e diretto, sotto il profilo artistico, dal M° Federico Mondelci, famoso sassofonista- dal titolo “Vivaldi, Quattro Stagioni e Arie di bravura“, dove i Virtuosi Italiani (ensemble tra i più rinomati nel panorama internazionale che ha superato i 30 anni di attività), hanno dato vita alle liriche più belle dell’opera settecentesca. tra cui le celeberrime Stagioni di Antonio Vivaldi, affiancate da arie di grande virtuosismo di Händel e dello stesso Vivaldi.

Nulla togliendo ai Virtuosi che ho avuto il piacere di ascoltare a Pesaro e all’estero (sempre notevole la guida raffinata di Alberto Martini primo violino e maestro concertatore), devo confessare che mai avevo visto in scena il mezzosoprano Daniela Pini, specialista del repertorio, apprezzata per una capacità tecnica decisamente fuori dal comune, che mi ha molto colpito.
Avvolta in uno splendido abito color rosso amaranto, ha interpretato alcune arie di grande virtuosismo di Handel e Vivaldi, tra cui “Agitata da due venti” (da La Griselda), “Sovente il sol”, (da Andromeda), “Armatae face et anguibus” (da Juditha triumphans).
La duttilità vocale permette a Daniela di spaziare con disinvoltura tra stili diversi che vanno dalla musica barocca a quella contemporanea (più di settanta i titoli in repertorio).
E’ stato un concerto fantastico, che il pubblico ha particolarmente apprezzato.

I successivi spettacoli, nell’ambito della rassegna patrocinata dal Comune di Pesaro, Regione Marche e Ministero della Cultura) saranno tenuti da
– Paolo Tagliamento (violino) e Riccardo Gagliardi (pianoforte) a cavallo tra classicismo e romanticismo con musiche di Mozart, Beethoven, Rossini e Schubert (28 gennaio)
-Gomalan Brass Quintet (Marco Pierobon, Francesco Gibellini, Nilo Caracristi, Gianluca Scipioni, Stefano Ammannati): le più famose colonne sonore (4 febbraio)
-Paolo Fresu ei I Virtuosi italiani :“Back to Bach” con musiche di Galliano, Bonaventura, Monteverdi, Caine, Handel e Rossini (20 febbraio)
-Trio Chagall (Edoardo Grieco, Francesco Massimino, Lorenzo Nguyen): musiche di Mendelssohn, Sostakovic e Rossini (3 marzo)
-Georgijs Osokins (pianoforte): musiche di Beethoven, Scarlatti, Brahms, Chopin e Liszt (28 marzo)
-Maurizio Baglini (pianoforte), Gabriele Pieranunzi (violino), Simonide Braconi e Francesco Fiore (viola), Silvia Chiesa (violoncello) e Amerigo Bernardi (contrabbasso): musiche di Schubert, Braconi, Schumann e Mendelssohn (21 aprile).

“Davvero un programma che da spazio a tutti i generi e le stagioni della musica, un programma adatto a Pesaro 2024 tra nuovi talenti emergenti e artisti di provata bravura” – ha sottolineato il vicesindaco di Pesaro e assessore alla cultura Daniele Vimini rimarcando gli appuntamenti dedicati al compleanno rossiniano (29 febbraio 2024)
Paola Cecchini

 

 

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