Il Bari del 2023: tra speranze infrante, delusioni amare e prospettive nebulose

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Gennaio 2023: L’alba di una nuova era

L’anno 2023 per il Bari Calcio è stato un percorso accidentato, caratterizzato da momenti di entusiasmo travolgente e da amare delusioni che hanno scosso la tifoseria barese. I sostenitori del club pugliese avevano vissuto un’annata 2022 sorprendente, con successi inaspettati che sembravano aprire le porte a un futuro radioso, ma il destino aveva riservato loro sorprese amare. Il 2023 è iniziato con la roboante vittoria sul Parma di Buffon per 4-0, una vittoria che delle il “la” all’ascesa biancorossa.

La corsa alla finale: Un sogno che si avvera

Il 2022 si era concluso con un entusiasmo impensabile all’inizio dell’anno, quando il Bari superò le aspettative di tutti raggiungendo traguardi inattesi. La squadra, inizialmente considerata una possibile contendente per la metà della classifica, aveva disputato un campionato sorprendentemente competitivo. Man mano che la stagione avanzava, il Bari ha continuato a stupire sia i tifosi che gli analisti. Le vittorie si sono succedute una dopo l’altra soprattutto in trasferta, con la squadra che mostrava una combinazione di gioco offensivo e solidità difensiva. Il culmine di questa ascesa fu il raggiungimento della finale contro il Cagliari, un traguardo che pochi avevano previsto all’inizio dell’anno. La città di Bari fu pervasa da un’atmosfera elettrizzante, con i tifosi che sognavano la immediata e inaspettata serie A.

La beffa della finale

Tuttavia, il destino ha giocato un brutto scherzo ai tifosi baresi quando, nella finale emozionante disputata nel proprio stadio, il Cagliari ha strappato la vittoria nei minuti di recupero, infliggendo una beffa difficile da dimenticare per la quale ancora in città ci si cura la cicatrice. La delusione è rimasta viva nel cuore dei tifosi, ma nessuno poteva prevedere che il peggio era solo all’orizzonte.

La seconda metà del 2023: una discesa inaspettata

Se il 2023 è iniziato con promesse e speranze, la seconda metà dello stesso si è trasformato rapidamente in un periodo di amare delusioni con l’esonero di Michele Mignani, forse il meno colpevole del momento grigio, a cui è subentrato Pasquale Marino che, in verità, non ha dato la svolta sperata. Le aspettative di un campionato di vertice e di un mercato importante si sono scontrate con la dura realtà di un inizio di stagione caratterizzato da prestazioni sotto i limiti della sufficienza, diciamo anche abbastanza deludenti che hanno, poi, coinciso con una serie di risultati negativi. Il dover competere per rimanere in B, ad oggi, si è configurato in uno spettro sempre più reale, gettando nubi oscure su un futuro che sembrava così promettente solo pochi mesi prima.

La frustrazione della tifoseria non è tardata a manifestarsi, con la famiglia De Laurentiis nel mirino delle critiche accusata di dedicare più attenzione al Napoli, il club di cui è multiproprietaria, che al Bari, divenendo oggetto di una contestazione sempre più accesa. I tifosi, già contrari alla multiproprietà, si son sentiti traditi e trascurati, considerando il Bari più di una succursale del Napoli che una squadra con un proprio bacino di utenza e ambizioni di serie A.

Riflessioni e speranze per il futuro

Le prospettive per il 2024 appaiono grigie e cariche di timori. La squadra si trova a un bivio critico, e la multiproprietà è un nodo che sembra difficile da sciogliere. La tifoseria attende azioni concrete e investimenti significativi, temendo che il destino del Bari possa essere segnato dalla negligenza di chi dovrebbe guidare il club verso un futuro più luminoso. Il mercato di gennaio è l’unica ed ultima ancora di salvezza per tornare a vedere un Bari competitivo che, intanto, prenda le distanze dalla zona rossa e poi, magari, che possa raggiunge per il rotto della cuffia un piazzamento per i playoff, ma sappiamo bene cosa può offrire questo mercato suppletivo, solo giocatori di seconda o terza scelta, giocatori convalescenti, quelli dai dai muscoli fragili e come tali aditi ad infortuni continui, giocatori che non calcano il terreno di gioco da mesi, tutti necessitanti dal mese ai due mesi per tornarci, insomma i cosiddetti ”scarti”, insieme ad eventuali giocatori affamati ed ambiziosi di serie C di squadre di centro-bassa classifica (figuriamoci se il Mantova, il Padova, la Juve Stabia, il Cesena o la Torres si disfano dei loro migliori giocatori), ovvero autentiche scommesse al di là dei nomi che possono anche essere prestigiosi. La speranza di vedere il Bari risorgere dalle ceneri delle delusioni sembra sempre più flebile ma non impossibile, perché allo stato delle cose è difficile aprire le porte a speranze. Le confortanti prestazioni di Menez e, in parte, di Edjuma lasciano aperte le porte a flebili possibilità che proprio loro due possano essere i primi due veri nuovi volti del mercato di gennaio, così da allontanare brutte ombre. Per il resto, che il buon Dio gliela mandi buona. In fondo è proprio sull’orlo del burrone si trovano energie inesplorate. Non è nelle corde dei De Laurentiis retrocedere in C dove i già flebili introiti di B si azzererebbero fino ad indebitarsi con tutti i rischi che ne consueguerebbero, loro possono pure aver sbagliato quest’anno (così come a Napoli) come l’evidenza dice, ma non sono certo degli sprovveduti.

 

Massimo Longo

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