Elena, il patriarcato c’entra poco o niente

Interviste & Opinioni

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Io non so come possa essere venuto in mente alla redazione de L’Espresso di scegliere Elena Cecchettin come persona dell’anno. Una ragazza che ingenuamente, giacché d’ingenuità si tratta, sembra quasi giustificare un assassino ottuso e violento, affermando che non è un mostro ma un figlio sano del patriarcato, una ragazza che sembra vedere nella società la causa di un’azione nefanda, come può essere definita persona dell’anno?

Il patriarcato, se così può ancora essere chiamato, sicuramente influisce sul comportamento delle persone, uomini e donne, ma soprattutto oggi non può giungere al punto da trasformare una persona buona in uno spietato assassino. Se dentro hai il vuoto, se sei privo di remore morali, c’è la possibilità che il patriarcato faccia presa su di te, ma se hai saldi principi morali, se sei una persona buona, il patriarcato non ti fa diventare uno spietato  assassino. Molti anni fa una persona di mia conoscenza, non riuscendo a sopportare il distacco dalla persona amata, prima di andarsene lasciò scritto: “Vi prego di comunicarle che muoio volendole bene”. Allora la società era più maschilista di quanto lo sia oggi.
Renato Pierri

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