Basilio Manià: un volontario di guerra, un matematico di talento e un uomo tragicamente scomparso

Arte, Cultura & Società

Di

Basilio Manià nacque a Fiume il 18 luglio 1909 da una famiglia di origini modeste. Il padre, Antonio, era un funzionario del Comune, mentre la madre, Maria, era casalinga. Basilio era il primogenito di tre figli.

Famiglia d’origine

La famiglia Manià era una famiglia unita e amorevole. Il padre di Basilio era un uomo severo ma giusto, che instillò nel figlio il rispetto per la disciplina e per lo studio. La madre era una donna dolce e premurosa, che si dedicò con amore all’educazione dei suoi figli.

Studi e formazione

Basilio Manià era un bambino prodigio. Già da piccolo mostrò una grande attitudine per le materie scientifiche. Frequentò il liceo classico a Fiume, dove si distinse per i suoi risultati eccellenti.

Dopo il liceo, Basilio si iscrisse alla Scuola Normale Superiore di Pisa, una delle più prestigiose università italiane. Qui si laureò in matematica nel 1930, con una tesi su un tema di calcolo delle variazioni.

Titolo e benemerenze

Dopo la laurea, Basilio Manià divenne assistente del matematico Luigi Tonelli, uno dei più importanti studiosi italiani di calcolo delle variazioni. Nel 1937, in seguito a concorso, fu nominato professore di analisi all’Università di Pavia.

Servizio militare in pace e/o in guerra

Nel 1936, Basilio Manià si arruolò come volontario nella guerra civile spagnola. Combatté nelle file dell’esercito nazionalista di Francisco Franco.

Famiglia propria: moglie e figli

Basilio Manià non si sposò mai e non ebbe figli.

Attività professionale

Basilio Manià fu un matematico di talento. I suoi contributi al calcolo delle variazioni furono fondamentali per lo sviluppo di questa disciplina. In particolare, studiò le soluzioni dei problemi di Mayer e di Lagrange.

Attività extraprofessionale

Basilio Manià era un uomo appassionato di politica. Era un convinto sostenitore del fascismo.

Ulteriori attività non professionali o extraprofessionali

Basilio Manià era anche un uomo di cultura. Era appassionato di letteratura, musica e arte.

Convinzioni politiche e religiose

Basilio Manià era un convinto sostenitore del fascismo. Era un uomo di destra, che credeva nella superiorità della civiltà italiana.

Data, luogo e contesto generale di morte

Basilio Manià si suicidò a Pavia il 26 settembre 1939, all’età di soli 30 anni. La causa del suicidio non è mai stata completamente chiarita. Si pensa che possa essere stato causato da una delusione amorosa.

Eventuali attività culturale, artistica ed opere relative

Basilio Manià pubblicò diversi articoli scientifici su riviste specializzate. Le sue opere sono ancora oggi oggetto di studio e di ricerca.

Conclusioni

Basilio Manià fu una figura tragica e affascinante. Fu un matematico di talento, un volontario di guerra e un uomo di cultura. La sua morte prematura è stata una perdita per la scienza e per la cultura italiana.

Note

  • Il promemoria inviato da Basilio Manià al ministro dell’Educazione Nazionale Giuseppe Bottai, in cui si proponeva di creare borse e posti di perfezionamento per i giovani laureati presso la facoltà di scienze dell’Università di Pavia, è un documento importante che testimonia l’impegno di Manià per la promozione della ricerca scientifica.
  • La morte di Basilio Manià è stata un evento che ha suscitato grande commozione nell’ambiente accademico italiano. Il suo suicidio è stato interpretato da molti come un segno della crisi morale e politica dell’Italia fascista.

Fonti:

Manià, Basilio | I professori dell’Università di Pavia (1859 – 1961) (unipv.it)

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