DOLO-VINI-MITI, viticultura eroica e trekking enogastronomico

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Successo per la prima edizione del festival dei vini Verticali

In Val di Cembra si produce il  “Vino Verticale” come ha dichiarato Vera Rossi, presidente Associazione Turistica Valle di Cembra nel corso della presentazione di “Dolo-Vini-Miti”,  Festival dei Vini Verticali, svoltosi dal 6 al 15 ottobre, che ha  interessato sia la Val di Cembra che la Val di Fiemme, perché qui tutto è verticale.  Questa rassegna d’alta quota ha focalizzato l’enogastronomia del territorio, con una serie di incontri, visite, degustazioni, che hanno avuto come scopo quello di evidenziare le produzioni enogastronomiche dell’ area. Si è iniziato con la tavola rotonda “Dalla montagna al vino, dal vino alla montagna” condotta da Massimo Zanichelli, in cui si è messo il risalto la “verticalità” dei vini e del territorio,  si è parlato delle escursioni lungo le ferrate e i sentieri,  seguendo i percorsi che sono stati disegnati tra un vigneto e l’altro,  si è accennato alle degustazioni nelle cantine e nelle distillerie che lavorano sul territorio, si sono descritte le malghe dove si produce il gustosissimo latte che viene trasformato in formaggi di alta qualità, e si è parlato addirittura del cinema di montagna, come interprete del desiderio di pace e di normalità.

Il cuore della manifestazione è stato il  Wine Trekking Gourmet, che è proseguito per tutte le date previste, incontrando l’interesse di centinaia di winelovers.

Dolo-Vini-Miti” infatti è un’iniziativa che ha legato il trekking al gusto, il cibo al vino e al territorio circostante. In dettaglio si è trattato di camminare lungo un   percorso che ha sposato il trekking dolce e affatto invasivo con la degustazione piacevole dei prodotti della terra della Val di Cembra. Un modo per approcciare il territorio a piedi, seguendo i sentieri che costeggiano e si inerpicano nei vigneti. Il percorso ad anello era lungo cinque chilometri, ed era arricchito da tappe enogastronomiche ben delineate e ben definite. L’idea è nata dallo chef stellato Alessandro Gilmozzi e ha previsto cinque tappe, ognuna riferita ad una portata. Si è iniziato dall’antipasto, e si è finito col dolce, il tutto abbinato con il vino proveniente dalle aziende del territorio, con il  Pinot Nero, la Schiava e il Müller Turgau a farla da padrone. Proprio il Pinot Nero Pinot è stato protagonista in serata  di una interessantissima verticale, presso l’antichissima cantina Barone A Prato che qui imbottigliò il primo Pinot nero nel 1885, e dove per l’occasione è stata stappata una magnum del 2004, che conserva intatti i profumi e le fragranze di un Pinot Nero più recente.

I vigneti che abbiamo attraversato sono spericolati, aggrappati alla montagna e sostenuti da muretti a secco che si snodano per 708 chilometri lineari lungo le dorsali della valle che è “lunga” circa 35 km. La Val di Cembra è da poco iscritta nel Registro Nazionale dei Paesaggi rurali storici d’Italia ed è membro dell’Alleanza mondiale dei paesaggi terrazzati. I suoi muretti sono stati consacrati come patrimonio immateriale Unesco e simboleggiano meglio di qualunque altra cosa il significato della viticoltura eroica.

Dolo-Vini-Miti” è stata l’occasione per apprezzare le particolarità della Val di Cembra.  In primo luogo il terroir, caratterizzato dal terreno porfirico, roccia impenetrabile,  ideale per quella che viene definita la mineralità del vino. In secondo luogo l’esposizione dei vigneti, tutti orientati a est-sud-ovest, la migliore, che consente di godere di luce e calore per tutta la giornata. Inoltre fondamentale è l’escursione termica: il fresco della notte e dei venti che calano dalle vicini Dolomiti si alterna al caldo del giorno e alle brezze provenienti dal Lago di Garda, che potenzia i profumi, e gli aromi dell’uva. La coltivazione delle uve viene effettuata da un’altitudine che va dai 200 mt sul livello del fiume Avisio ad oltre 900 mt di altitudine. In questo areale significativo troviamo una vasta gamma ampelografica dalla quale vengono prodotti vini di altissima qualità. Il Müller Turgau, ad esempio, trova in questa valle le condizioni migliori per esprimere le sue caratteristiche tanto che ogni anno viene organizzata una mostra ed un concorso enologico internazionale di grande importanza. Inoltre viene coltivato lo Chardonnay, base per il pregiato Trentodoc, insieme ad altri vitigni come il Gewürztraminer, il Riesling, il Pinot Bianco e il Pinot Grigio con i quali si producono bianchi di grande spessore. Tra i rossi di montagna ricordiamo il Pinot Nero, l’intenso Lagrein e la fresca Schiava, in passato la varietà più coltivata sul territorio.

Daniele Acconci

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