Il Bari torna a perdere e, puntualmente, risolve la crisi allo Spezia. Mercato ultima speranza

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Foto SSC Bari

C’era bisogno di continuità dopo essersi apparentemente risollevati. Già apparentemente. Lo Spezia penultimo, nonostante la vittoria di Ascoli, che ha dato positività e serenità all’ambiente anche col cambio di allenatore, ed il Bari è che è tornato alla vittoria poco convincente che ha dato una boccata di ossigeno all’ambiente e alla squadra persistendo, tuttavia, un certo malessere nella tifoseria. Ma si dimenticava del fatto che il Bari, da sempre, in questi casi indossa l’abito di crocerossina per gli avversari in difficoltà, maggiormente per quelli che non hanno ancora mai vinto in casa e che ha il record negativo di gol fatti in casa. Nessun problema, c’è il Bari a provvedere. Lo Spezia che non vinceva dal 12 maggio scorso quando vinse contro il Milan, così, giusto per dire.

Bari senza Sibilli squalificato, Marino ha deciso per Achik e l’insufficiente Aramu come esterni lasciando ancora una volta in panchina Morachioli, mentre al centro è tornato Nasti. Benali, Maita e Koutsoupias a centrocampo con Acampora, finalmente, in panchina, Dorval, Di Cesare, Vicari, Ricci in difesa con Brenno in porta.

Lo Spezia, dunque, centra la prima vittoria casalinga. Una sconfitta che brucia perché ha dato fiato ai liguri che si avvicinano in classifica.

Al di là della prestazione che non è stata la peggiore vista fino adesso, qui l’unico che tira in porta è Di Cesare, altro che chiacchiere. Quella frase di Polito secondo la quale ci sarebbe stato poco da preoccuparsi in quanto gli attaccanti erano sette, sono pure favole. La verità è che il Bari oggi – ma più in generale pressoché da inizio torneo – non è mai stato veramente pericoloso per quanto non abbia giocato malissimo, ma non si può non tirare mai in porta seriamente e con decisione, e se tira il solo Di Cesare qualche domanda c’è da porsi.

E’ la conferma dei limiti del Bari che deve pensare seriamente a salvarsi e al mercato di gennaio per dare una svolta al torneo per potersi salvare.

Un Bari che fa fatica a tirare in porta: abbiamo visto delle conclusioni a rete pessime per la B. Intanto la squadra continua a subire gol in ogni gara e soprattutto negli ultimi minuti, peraltro stasera con una maledetta palla persa da Ricci che inspiegabilmente, in quel momento, si trovava sulla corsia di Dorval, lui che doveva stare a sinistra. Sarebbe interessante conoscere l’opinione di Marino a tal proposito.

Occorre un mercato importante per salvare il Bari perché questi giocatori non possono garantire un campionato tranquillo. E’ una squadra molto carente in tutti i settori. Non si può chiedere a Di Cesare di risolvere sempre i problemi, lui quarantenne. Si vede una squadra che fa una grande fatica a trovare la via del gol.

Il mercato di gennaio, si sa, è difficile ma se si scuciono i soldi tutto può accadere. Bisogna fare qualcosa assolutamente, non si può vivere così. Al diavolo le promesse di inizio stagione quando si è parlato di migliorare il terzo posto e di raggiungere quanto meno i playoff. Qui c’è da salvare il salvabile parafrasando una celebre canzone di Bennato.

La squadra è noiosa, non emoziona, non crea entusiasmo, non è mai realmente pericolosa. Anche quando conclude verso la porta lascia sempre il tempo che trova. Sempre conclusioni occasionali ed altri tiri poco pericolosi. Qui a Bari, calcisticamente parlando, tutto si regge sull’entusiasmo e questa squadra costruita da Polito lo ha distrutto.

Fa specie vedere Morachioli in versione egoista mandare a quel paese Maita che lo ha rimproverato per non avergli lasciato il pallone, un segno chiaro e palese di quella che è questa squadra oggi, inoltre adesso si spiega il perché Marino lo lascia in panchina, lui non fa nulla per fargli cambiare idea.

La verità è che quando si subisce il gol, la sensazione è quella che non si riuscirà mai a pareggiare. Non che lo Spezia abbia fatto chissà che cosa, il pareggio avrebbe rispecchiato meglio quel che si è visto in campo, ma la prestazione è stata mediocre.

Dov’è Aramu, che pure gioca da esterno lui che è stato preso per fare il trequartista con Mignani? Dov’è Edjouma, oggi poco meglio di sempre? Dov’è Koutsoupias al di là dell’occasione gol sprecata? Morachioli non salta più l’avversario come accadeva lo scorso anno, Achik idem, mai pericoloso tranne che in quel tiro in porta occasionale, Nasti pressoché inconsistente anche se non ha ricevuto palloni da giocare, Maita così così meglio di altre volte, la difesa nonostante si continui a subire gol, è forse il reparto che dà maggiori garanzie almeno nei suoi due centrali difensivi, un po’ meno dalla parte dei terzini. Ricci benino tranne che nell’occasione della palla persa, Dorval come sempre, poco incisivo e carente in difesa. Bene, invece, Benali come contro il Sudtirol, forse l’unica nota positiva oggi a La Spezia.

Si fa fatica a divertirsi, e se non si è capaci di vincere, diamine, che si riesca a portare a casa almeno il pareggio. L’idea di squadra che sa quel che vuole è assai lontana.

Polito le ha quasi azzeccate tutte nel corso dei due anni precedenti, quest’anno è un disastro totale almeno fino a oggi. Ché qualcuno in società batta un colpo per il bene di tutti, è necessario sapere quali sono le intenzioni quest’anno, se c’è volontà di salvarsi, se c’è volontà di spendere. Il silenzio non è la miglior risposta.

“Se mantieni la calma mentre tutti intorno a te hanno perso la testa, probabilmente non hai capito qual è il problema” – Woody Allen.

Massimo Longo

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