Papa Francesco rinnova il proprio «appello per un immediato cessate-il-fuoco umanitario» in Terra Santa al fine «di far arrivare gli aiuti umanitari alla popolazione di Gaza, che è allo stremo»
All’udienza generale di stamane nell’Aula Paolo VI il Pontefice continua a ricordare che in Palestina e in Israele «si soffre tanto», perciò incoraggia «tutte le parti coinvolte a riprendere i negoziati» e a liberare «subito tutti gli ostaggi, che avevano visto una speranza nella tregua di qualche giorno fa».
E auspicando «che questa grande sofferenza per gli israeliani e per i palestinesi finisca», ribadisce i suoi «no alle armi, sì alla pace». Un dono, quello della pace, che va chiesto, implorato nella preghiera, per tutte le popolazioni che patiscono «a causa della guerra», di conflitti e di violenze, senza dimenticare mai «la martoriata Ucraina».
In precedenza, concludendo dopo quasi un anno il ciclo di trenta catechesi dedicate allo zelo apostolico, il vescovo di Roma aveva sottolineato l’importanza per i cristiani di essere aperti «alla Parola di Dio e al servizio degli altri», perché «i cristiani chiusi finiscono male, sempre».