Mattarella: “Prioritaria la strategia per rilanciare la montagna”

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Il Capo dello Stato ha incontrato al Quirinale una rappresentanza dell’Unione nazionale comuni comunità enti montani (Uncem) guidata dal presidente Marco Bussone

ROMA – “La montagna non è solo l’evidente spazio di raccolta di beni del Paese, ma rappresenta, con i suoi 3.850 comuni, un decisivo patrimonio di vita civica”. Lo dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, incontrando al Quirinale una rappresentanza dell’Unione nazionale comuni comunità enti montani (Uncem) guidata dal presidente Marco Bussone. “Ed è a questo patrimonio di valori, che occorre guardare, ai suoi abitanti che, in questi 77 anni di vita democratica, si sono battuti per affermare gli elementari principi costituzionali di eguaglianza fra i cittadini, alimentandola con l’esperienza dei Consigli di valle, espressione della identità dei territori, della solidarietà fra comuni”, aggiunge.

“È lecito interrogarsi su quali debbano essere gli strumenti più opportuni per dare risposta alla possibilità di inverare il dettato costituzionale circa la specificità riconosciuta nella Costituzione alla montagna. Una peculiarità suffragata anche da numerose recenti sentenze della Corte costituzionale, che indicano come la situazione di svantaggio della montagna italiana giustifichi ampiamente misure a suo favore”, ha detto ancora il Capo dello Stato. “È dunque auspicabile che le iniziative legislative avviate dal governo, e da quello che lo ha preceduto, vengano prese in esame e in considerazione dal Parlamento, in attuazione della norma costituzionale“, aggiunge.

Mattarella ricorda ancora: “Le finalità sono individuate in modo puntuale: si tratta di fruizione di diritti; si tratta, nell’interesse nazionale, di predisporre incentivi utili ad impedire un ulteriore spopolamento di aree sensibili. È certamente una priorità rilanciare la strategia per la montagna italiana. Sono i diritti che lei, presidente, ha citato: la sanità, la scuola, il superamento del divario digitale, fondamentale per rendere operative opportunità occupazionali, l’accessibilità ai servizi e i trasporti pubblici, a partire dalla rete ferroviaria, troppo spesso così carente se non sottratta, nelle aree interne”.

Agenzia DIRE www.dire.it

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