Armando Rocchi: un volontario di guerra controverso

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Armando Rocchi nasce a Roma nel 1898 da una famiglia di modesta estrazione sociale. Fin da giovane è un fervente patriota e, all’età di 19 anni, si arruola volontario nell’esercito italiano per partecipare alla Prima guerra mondiale.

Durante il conflitto, Rocchi si distingue per il suo coraggio e la sua determinazione, guadagnandosi la medaglia d’argento al valor militare. Al termine della guerra, torna a Perugia, dove si laurea in scienze agrarie e in zootecnia.

Nel 1921, aderisce al fascismo e, due anni dopo, entra a far parte della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (MVSN). Con la MVSN, Rocchi partecipa alla guerra civile spagnola, dove comanda la Bandera “Falco”.

Nel 1941, Rocchi viene inviato nei Balcani, dove comanda il CII battaglione Camicie Nere perugine. In questo teatro di guerra, Rocchi si distingue nuovamente per il suo coraggio e la sua capacità di comando, guadagnandosi due medaglie di bronzo al valor militare.

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, Rocchi aderisce alla Repubblica Sociale Italiana. A Perugia, ricopre la carica di capo della provincia dal 25 ottobre 1943 al 16 giugno 1944.

In questo ruolo, Rocchi si impegna con determinazione nel controllo del territorio, nel contrasto alla renitenza alla leva e nella lotta antipartigiana. Rocchi è anche responsabile del salvataggio degli ebrei umbri dalla deportazione, un episodio che gli viene riconosciuto anche dagli antifascisti.

Dopo la caduta della Repubblica Sociale Italiana, Rocchi viene processato e condannato a 25 anni di carcere. Rimane in carcere fino al 1957, quando viene amnistiato.

Rocchi come volontario di guerra

Armando Rocchi è stato un volontario di guerra in tre conflitti: la Prima guerra mondiale, la guerra civile spagnola e la seconda guerra mondiale.

Nella Prima guerra mondiale, Rocchi si arruola volontario nel 1917 e partecipa a diverse battaglie sul fronte italiano. Per il suo coraggio e la sua determinazione, viene decorato con la medaglia d’argento al valor militare.

Nella guerra civile spagnola, Rocchi comanda la Bandera “Falco”. In questo conflitto, Rocchi si distingue nuovamente per il suo coraggio e la sua capacità di comando, guadagnandosi due medaglie di bronzo al valor militare.

Nella seconda guerra mondiale, Rocchi viene inviato nei Balcani, dove comanda il CII battaglione Camicie Nere perugine. In questo teatro di guerra, Rocchi si distingue ancora una volta per il suo coraggio e la sua capacità di comando.

Rocchi è un volontario di guerra coerente e determinato. Si arruola volontario in tutti i conflitti in cui l’Italia è coinvolta e, in tutti i casi, si distingue per le sue doti di coraggio e capacità di comando.

Controversie

La figura di Armando Rocchi è controversa. Da un lato, Rocchi è riconosciuto per il suo coraggio e la sua capacità di comando. Dall’altro lato, Rocchi è stato un sostenitore del fascismo e della Repubblica Sociale Italiana.

In particolare, Rocchi è stato accusato di aver partecipato alla repressione antipartigiana in Umbria. Rocchi ha sempre negato queste accuse, sostenendo di aver sempre cercato di rispettare le leggi dello Stato della RSI.

Conclusioni

Armando Rocchi è una figura complessa e controversa. Da un lato, Rocchi è un volontario di guerra coraggioso e capace. Dall’altro lato, Rocchi è un sostenitore del fascismo e della Repubblica Sociale Italiana.

La valutazione della figura di Rocchi è quindi complessa e dipende dal punto di vista da cui si osserva.

Fonte: Stefano Fabei, Armando Rocchi. Il Prefetto del Duce a Perugia – Avanti live

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