Scontro sulla giustizia, Crosetto alla Camera: “Non ho mai attaccato la magistratura”

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Il ministro della Difesa: “Contro di me un plotone di esecuzione ad personam”

ROMA – “In questi giorni ho visto contro di me un plotone di esecuzione ad personam: trasmissioni, insulti, interpretazioni malevole delle mie parole”. A dirlo è il ministro della Difesa Guido Crosetto rispondendo all’interpellanza di +Europa in aula di Montecitorio sulle sue dichiarazioni sulla magistratura.

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CROSETTO: MIE PAROLE MISTIFICATE, MAI ATTACCATO MAGISTRATURA 

“Sono profondamente colpito dal tentativo di mistificazione delle mie parole che anche lei, onorevole Della Vedova, sta cercando di mettere in piedi”, ha spiegato. Il ministro ha riletto quindi le sue dichiarazioni al Corriere della sera e ha precisato: “Io non ho attaccato e non attaccherò mai la magistratura”. E ancora: “Ho sollevato il tema della giustizia perché non ho paura di nulla e perché ritengo sia fondamentale fare un dibattito su questo”.

IL MINISTRO DELLA DIFESA: 30.778 INNOCENTI IN MANETTE NEGLI ULTIMI 20 ANNI

Nei prossimi dibattiti in Aula, “parleremo anche di altri numeri, che non sono quelli dello scontro fra politica e magistratura. Ad esempio dei 30.778 innocenti in manette che ci sono stati negli ultimi 20 anni”, ha detto Crosetto, spiegando che “se volete, io verrò anche mille volte in Parlamento perché non ho nulla di cui aver paura e da cui difendermi. Neanche sul tema delle giustizia, neanche del modo in cui l’ho sollevato”.

CROSETTO: CHI HA RESPONSABILITÀ DEVE ESSERE TERZO

Per il ministro: “Chi ha poteri dello Stato, come nel caso Vannacci, ha delle responsabilità. Allora quando lo dicevo applaudivate, ma il principio era lo stesso: chi ha responsabilità, secondo la Costituzione deve essere terzo”.

CROSETTO: ORGANI STATO NON SI FACCIANO DA CONTRALTARE

“Il tema fondamentale- ha spiegato- è ridefinire i ruoli e gli ambiti nei quali costituzionalmente ogni organo dello Stato deve esercitare il suo ruolo. Io non penso che esista un organo dello Stato che sia contraltare di un altro e che debba limitare l’esercizio della volontà popolare, perché ci sono tempi in cui c’è bisogno di riequilibrio”.

Agenzia DIRE www.dire.it

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