Evento a Pistoia su agricoltura del gruppo dei conservatori europei

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Il legame tra la natura e lo sviluppo è il focus della due giorni organizzata dai Conservatori Europei (gruppo Ecr) a Pistoia. Il convegno dal titolo “I primi ecologisti. Il ruolo di agricoltori, allevatori e pescatori nel legame tra natura e sviluppo” ha visto fin dalle prime battute l’intervento di ospiti illustri come il Commissario Ue all’Agricoltura, Janusz Wojciechowoski, collegato da Bruxelles, il sottosegretario al ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Patrizio Giacomo La Pietra, del co presidente del gruppo Conservatori e Riformisti, Nicola Procaccini, dell’eurodeputato Sergio Berlato. Ricca la presenza di rappresentanti del parlamento italiano del governo e di quello europeo, tra tutti il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida e il sottosegretario  all’agricoltura Patrizio La Pietra, che è intervenuto nella giornata di Venerdi per parlare di pesca, un settore da anni in grave crisi anche per le politiche sbagliate delle Ue.

Ad aprire i lavori, ospitati al Palazzo Comunale, è proprio il sindaco Alessandro Tomasi che ricorda come la città  “è il più grande distretto vivaistico d’Europa, qui si fanno le piante. Siamo gli attori principali delle riqualificazioni urbane che sono oggetto anche dei fondi del Pnrr e abbiamo davanti delle sfide che questo convegno mette in evidenza: considerare l’uomo e le attività economiche al centro della natura e non qualcosa di estraneo e che la distrugge”. Poi è stata la volta del commissario all’agricoltura collegato da Bruxelles che ha sottolineato la grande resilienza del comparto di fronte alle difficolta di questi ultimi anni “Nonostante le difficoltà senza precedenti che abbiamo vissuto negli ultimi anni, gli agricoltori hanno dimostrato resilienza e fornito un approvvigionamento alimentare affidabile nonostante diverse crisi (Covid, energia, guerra Russia-Ucraina), dovendo rispondere alle sfide e alle preoccupazioni sociali sull’ambiente, il cambiamento climatico e la tutela degli animali.” a fare gli onori di casa il copresidente dell’Ecr Nicola Procaccini che ha parlato di Europa in maniera critica per l’imoatto che il nuovo ideologico corso del green deal europeo avrebbe su un comparto cosi importante come quello agricolo ” “Siamo a Pistoia nel cuore del vivaismo, quindi nel cuore della coltura degli alberi che ornano le nostre città. Abbiamo scelto Pistoia perchè d qui dobbiamo lanciare forte e chiaro un messaggio: agricoltori, allevatori, pescatori non sono nemici dell’ambiente come purtroppo alcuni hanno considerato e considerano in questi anni soprattutto a Bruxelles. Ma sono i primi interessati alla preservazione della natura, perchè dalla natura traggono il sostentamento per le proprie famiglie. In questi anni abbiamo avuto regolamenti e direttive, più o meno una ogni tre mesi, che aveva come obiettivo quello di colpire queste categorie ritenute nemiche dell’ambiente. Noi vogliamo fare giustizia di questa ingiustizia e follia, ricordando il rapporto intimo di queste categorie come custodi della natura e non carnefici”.

Non poteva poi mancare un riferimento al provvedimento cosi discusso appeno firmato dal presidente Mattarella relativo alla carne sintetica. A spiegare il senso del provvedimento è intervenuto per primo il sottosegretario La Pietra ” Il commento può essere solo positivo perché abbiamo portato a termine un disegno legislativo. E’ stato firmato anche dal presidente della Repubblica, nonostante qualche movimento politico si auspicava il contrario. Questo a dimostrazione che la legge è del tutto legittima e che le nostre preoccupazioni sono del tutto legittime. Adesso sarà portata in Commissione Europea per la sua ultima valutazione, ma anche a livello politico stiamo registrando un apprezzamento di tante nazioni sulla nostra iniziativa che si basa sulla precauzione nei confronti di qualcosa che ancora non conosciamo e non sappiamo quanto possa essere nocivo per la salute, e soprattutto che va a impattare sulla nostra concezione di agricoltura e allevamento”, che si è poi detto convinto che questo provvedimento potrebbe anche diventare un modello per altri paesi europei.  Ma non poteva mancare chiaramente anche intervento su questo punto del ministro Lollobrigida L’Italia ha portato in Europa, in particolare, un concetto nuovo rispetto agli ultimi anni ma storicamente rappresentativo del mondo agricolo che qualcuno voleva far diventare nemico dell’ambiente. Negli anni si è pagato in Europa gli agricoltori per non coltivare, i pescatori per non pescare. Invece c’è grande compatibilità, anzi un’imprescindibile compatibilità tra agricoltura e ambiente. Se uno guarda il territorio, si accorge che dove c’è l’agricoltura l’ambiente è manutenuto, protetto, gli effetti collaterali del cambio climatico sono meno drammatici. Noi in Europa abbiamo riportato questa visione”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura. “Nell’ultimo Agrifish, cioè il consiglio dei ministri dell’agricoltura, l’Italia – ha ricordato Lollobrigida – ha promosso un documento, sottoscritto da Francia, Austria, Polonia, Romania e tante altre nazioni ed approvato da tutti e 20 ministri che sono intervenuti, in cui l’agricoltore torna ad essere centrale. Ovviamente questo deve corrispondere a investimenti adeguati per la Pac che metta in condizione di garantire il reddito agli agricoltori, perché la passione non basta per scegliere un’attività: bisogna parallelamente dare la capacità di proteggere la propria famiglia, il proprio reddito, la crescita economica della comunità nella quale si vive e ovviamente anche della nazione alla quale si appartiene”. Giansanti di confagricoltura ha invece ribadito il ruolo fondamentale dell’agricoltura per preservare la natura Siamo quelli che tuteliamo la natura e la preserviamo e quindi i consumatori devono fidarsi sempre più degli agricoltori italiani ed europei. Le sfide passano, ovviamente, da un dibattito che deve mettere al centro della futura commissione il ruolo dell’agricoltura e di quelle che sono appunto le sue capacità produttive, da una parte la tutela e la protezione dell’ambiente, dall’altra la necessità di aumentare sempre più la produzione nazionale perchè abbiamo bisogno di aumentare la strategicità e la sovranità del nostro paese e del nostro continente rispetto alle sfide di un mercato sempre più difficile”.

Molto duro verso l’Europa anche il commento finale di Procaccini “Contrastiamo il punto di vista che vorrebbe espellere l’uomo dalla natura- le sue parole-  Il messaggio che vogliamo dare è che c’è una parte politica che non si arrende all’idea che coloro che nella natura vivono e lavorano siano i nemici della natura, come invece gli ambientalisti da salotto vorrebbero propinare. Sono coloro che nella natura ci vanno ogni tanto in vacanza e che vorrebbero dare lezioni di protezione della natura a chi nella natura ci vive e trae dalla natura stessa il sostentamento per la propria famiglia, magari da generazioni e generazioni. I primi ecologisti. Il ruolo di agricoltori, allevatori e pescatori nel legame tra natura e sviluppo”.  Da qui il messaggio del convegno promosso dal gruppo europeo Ecr: “E’ l’uomo con la sua capacità di manutenere la natura a consentirne la perpetuazione in maniera tale da conservarla per chi viene dopo – ha sottolineato Procaccini – Che poi è la ragione sociale dei conservatori: conservare ciò che di più bello hanno ricevuto dai propri padri per poterlo consegnare ai propri figli”.

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