Francesco Baracca, Generale Manca: un pioniere del diritto umanitario del volo

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In un libro l’aviatore ‘fuoriclasse viene raccontato nella sua umanità: coraggioso aveva rispetto della dignità dell’avversario

ROMA – “Francesco Baracca deve essere riconosciuto pioniere del diritto internazionale umanitario del volo”.

È l’appello e la convinzione profonda del Comandante Vincenzo Ruggero Manca che alla Casa dell’Aviatore a Roma ha presentato il suo libro dal titolo

 “Francesco Baracca. L’uomo, l’aviazione, i suoi valori”, edito da Giunti e dell’Aeronautica Militare

Alla Dire ha detto: “Tutti hanno scritto di lui, ma solo un pilota può’ scrivere su un pilota”.
Presente il pronipote dell’aviatore avvocato Giovanni Baracca, alti graduati delle Forze Armate, esperti e docenti.

“Le storie dei nostri aviatori hanno seminato qualcosa nel diritto internazionale umanitario- ha detto il Generale di B.A. Urbano Floreani– l’Aeronautica ha comprato insieme a Giunti i diritti del libro che sarà in italiano e in inglese in tutte le librerie. È proprio in questi momenti storici difficili che dobbiamo essere coerenti con la nostra storia e valori”, ha sottolineato.

“Protagonista del libro non e’ solo l’asso nascente dell’aviazione italiano, ma l’ ufficiale che porta con sé valori”, ha spiegato il professore di diritto Edoardo Greppi che ha scritto la prefazione.
Il Generale di Corpo d’armata Giorgio Battisti, presidente dell’international Institute of Humanitaran Law, intervenuto anche lui alla presentazione, ha ribadito: “Il rispetto del diritto internazionale e’ la distinzione tra un soldato, un terrorista e un delinquente. Tutto parte da Solferino e dalla Convenzione di Ginevra”. Una storia di valori che in Baracca ha trovato una piena incarnazione, oltre ad un”abilita’ di volo da fuoriclasse insieme a tanto coraggio che gli e’ valso il nome storico di ‘Asso degli assi’.
Il Colonnello Francesco Elia, del Gruppo di lavoro del ministero della Difesa che sta redigendo un manuale del diritto delle operazioni militari applicabile alle Forze Armate italiane- ha ricordato il tratto “avvincente” del libro, “come se parlasse lo stesso Baracca”.

L’autore del libro, il Generale Manca, una vita da pilota nell’Aeronautica militare, ha spiegato:” Chi non e’ pilota non può scrivere di Baracca cogliendone la sua immensità”.

L’ eredità di Baracca, questo il messaggio del Generale autore del libro, e’ viva negli aviatori italiani.
Non erano scontri aerei quelli della Grande Guerra, ma duelli del cielo. Si e’ scritta lì la storia del diritto umanitario, sull’esempio di un aviatore immortale nella storia.

“Personaggio della nostra storia, eroe, meno conosciuto come combattente che merita di essere considerato antesignano del diritto internazionale umanitario. Contrario alla violenza fine a sé stessa, rispettoso della sua cultura, attento alla dignità dell’anniversario: era un soldato di millenaria civiltà‘”, ha concluso.

Redazione Corriere Nazionale

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

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