Piero Calamandrei: un volontario di guerra, un giurista, un politico

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Calamandrei si laureò in legge a Pisa nel 1912 e, a soli 26 anni, fu nominato professore di procedura civile all’Università di Messina. Nel 1918 fu chiamato all’Università di Modena, nel 1920 a quella di Siena e nel 1924 alla nuova Facoltà giuridica di Firenze, dove reggerà la cattedra di diritto processuale civile fino alla morte.

Nel 1915, allo scoppio della Prima guerra mondiale, Calamandrei si arruolò volontario nel 218° reggimento di fanteria. Combatté sul fronte italiano e fu ferito due volte. Al termine del conflitto, uscì dal servizio militare con il grado di capitano.

La guerra ebbe un profondo impatto sulla vita e sui valori di Calamandrei. L’esperienza del conflitto lo convinse della necessità di costruire una società più giusta e democratica.

Nel periodo tra le due guerre, Calamandrei fu un convinto antifascista. Si oppose al regime con la sua attività di docente e di pubblicista. Nel 1941 aderì al movimento clandestino di Giustizia e Libertà e nel 1942 fu tra i fondatori del Partito d’Azione.

Alla caduta del fascismo, Calamandrei fu nominato rettore dell’Università di Firenze. Fu costretto a dimettersi dopo l’8 settembre 1943, quando fu colpito da mandato di cattura. Si rifugiò in Umbria, dove partecipò alla Resistenza.

Dopo la guerra, Calamandrei fu eletto alla Consulta Nazionale e alla Costituente. Fu uno dei principali artefici della Costituzione italiana.

Calamandrei fu anche un importante giurista e un prolifico scrittore. Fu autore di numerose opere giuridiche, tra cui il Commentario sistematico della Costituzione italiana, pubblicato postumo nel 1964.

Morì a Firenze il 27 settembre 1956.

Il ruolo di volontario di guerra

Calamandrei fu un volontario di guerra nella Prima guerra mondiale. Si arruolò all’età di 26 anni e combatté sul fronte italiano. Fu ferito due volte e al termine del conflitto uscì dal servizio militare con il grado di capitano.

L’esperienza della guerra ebbe un profondo impatto sulla vita e sui valori di Calamandrei. L’incontro con la morte e la sofferenza lo convinsero della necessità di costruire una società più giusta e democratica.

Calamandrei fu sempre orgoglioso del suo ruolo di volontario di guerra. In un discorso pronunciato nel 1944, disse:

“Noi siamo stati i primi soldati italiani a entrare a Trento. Noi siamo stati i primi a vedere la bandiera italiana sul campanile della Cattedrale. Noi siamo stati i primi a sentire il grido di liberazione dei nostri fratelli trentini. Siamo stati i primi a vedere la fine della guerra.”

Calamandrei fu un esempio di patriottismo e di coraggio. La sua esperienza di volontario di guerra lo rese un uomo più forte e determinato, e lo spronò a lottare per i suoi ideali.

Conclusioni

Piero Calamandrei fu una figura di primo piano nella storia italiana del XX secolo. Fu un giurista, un politico, un antifascista e un patriota.

Il suo ruolo di volontario di guerra fu un momento decisivo della sua vita. L’esperienza del conflitto lo segnò profondamente e lo rese un uomo più forte e determinato.

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