L’Innominabile Attuale

Arte, Cultura & Società

Di

di Angelo Giubileo*

Ogni “ente” o “cosa”, dice Heidegger nei suoi “Sentieri interrotti” (Holzwege), è “nelle mani (mantenimento) dell’essere”, che è e non è possibile che non sia.

Ma: in che senso Heidegger aggiunge poi che: “… il pericolo è se l’essere stesso va all’estremo e capovolge l’oblio che proviene dall’essere stesso”?

Da qualche tempo, supportati dalle nuove tecniche dell’intelligenza artificiale, alcuni magnati sedicenti progressisti hanno pensato di affidare il destino dell’umanità nelle mani della scienza e in specie della genetica.

Nel secolo scorso, è stato principalmente il nazismo a farsi fautore della pratica genetica, finalizzata alla creazione dell’Ubermensch. In specie: un arte-fatto post-umano, che non sarebbe quindi frutto del passato e pertanto, nell’eventualità, rappresenterebbe un vero e proprio “capovolgimento dell’oblio che proviene dall’essere stesso”.

Nel corso del proprio tempo, Heidegger non fu il solo bensì fu tra tanti a presagire ciò che avrebbe potuto manifestarsi in futuro come “pericolo”.

In proposito, assai emblematico è il titolo del saggio di Clive Staples Lewis pubblicato nel 1943: “L’abolizione dell’uomo“. Nel saggio, sinteticamente, è detto: “Se una qualsiasi generazione raggiungesse davvero, attraverso l’eugenetica e l’istruzione scientifica, il potere di fare dei propri discendenti ciò che vuole, tutti gli uomini nati dopo dipenderebbero da tale potere.

E sarebbero più deboli, non più forti”.

*Filosofo, Società Libera

infoescola.com

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