Esistono “valori occidentali”?

Politica

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Editoriale di Daniela Piesco co-direttore Radici 

La campagna di Israele per sfollare gli abitanti di Gaza e potenzialmente espellerli del tutto in Egitto è ancora un altro capitolo della Nakba, in cui si stima che circa 750.000 palestinesi furono cacciati dalle loro case durante la guerra del 1948 che portò alla creazione dello Stato di Israele. Ma l’assalto a Gaza può essere inteso anche in altri termini: come un caso da manuale di genocidio che si svolge davanti ai nostri occhi. Lo dico come studioso di genocidio, che ha trascorso molti anni a scrivere sulla violenza di massa israeliana contro i palestinesi”.
(Raz Segal, professore associato israeliano di studi sull’Olocausto e sul genocidio presso l’Università di Stockton e professore dotato nello studio del genocidio moderno)

Se qualcuno dubita ancora che il termine genocidio sia applicabile a Gaza, ecco la definizione legale completa :

“Secondo la Convenzione sulla prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, il genocidio comprende vari atti ‘commessi con l’intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso’ in quanto tale, tra cui:

(a) Uccidere membri del gruppo;

(b) Causare gravi danni fisici o mentali ai membri del gruppo;

(c) Infliggere deliberatamente al gruppo condizioni di vita intese a provocarne la distruzione fisica totale o parziale; E

(d) Imporre misure intese a prevenire le nascite all’interno del gruppo”.

Ebbene Israele non ha forse continuamente bombardato a tappeto le aree residenziali, le moschee, le chiese, i campi profughi, gli ospedali , le scuole, le panetterie e i quartieri commerciali di Gaza?

Israele non ha anche tagliato l’acqua e l’elettricità a Gaza e sta tentando di far morire di fame l’intera popolazione, impedendo allo stesso tempo che gli aiuti arrivino attraverso il valico di frontiera di Rafah?

Non sta forse violando chiaramente tutte le sezioni di questa definizione da manuale?

Dovrebbe essere chiaro anche al più ottuso “giornalista” dei media aziendali occidentali che stiamo assistendo a un genocidio che si sta svolgendo davanti al mondo in tempo reale. Le immagini che vediamo quotidianamente sui vari social media degli abitanti di Gaza sono indicibilmente orribili e smentiscono la seria e falsa cronaca dei cosiddetti media mainstream.

Di certo è estremamente difficile esprimere a parole ciò a cui stiamo assistendo attualmente a Gaza allora basiamoci sui numeri:al momento 11.240 palestinesi nella sola Gaza (tra cui molte intere famiglie) sono stati uccisi dalla feroce macchina da guerra israeliana che utilizza bombe di fabbricazione americana e sganciate da aerei da guerra di fabbricazione americana dal 7 ottobre 2023. Il bilancio delle vittime comprende 4.630 bambini. e più di 3000 donne. Il numero dei feriti ammonta a circa 29.000, la maggior parte dei quali sono bambini.

Gli Stati Uniti e i suoi vari patetici vassalli codardi, tra cui Regno Unito, Germania, Italia, Francia e Canada, sono pienamente d’accordo e complici del genocidio poiché hanno armato Israele e/o hanno ripetutamente bloccato le risoluzioni delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco totale .

Ma vi è dippiu!

La definizione di genocidio è composta da due elementi, l’elemento fisico: gli atti commessi; e l’elemento mentale: l’intento. L’intento è l’elemento più difficile da determinare. Per costituire un genocidio, deve esserci una provata intenzione da parte degli autori di distruggere fisicamente un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso.

Ecco solo alcune dichiarazioni in merito:

C’è un’intera nazione là fuori che è responsabile. Questa retorica sui civili non consapevoli, non coinvolti, non è assolutamente vera. Avrebbero potuto insorgere, avrebbero potuto combattere contro quel regime malvagio… combatteremo fino a spezzare loro la spina dorsale”, ha detto il presidente israeliano Isaac Herzog.

Ho ordinato un assedio completo alla Striscia di Gaza. Non ci sarà elettricità, né cibo, né carburante, tutto sarà chiuso. Stiamo combattendo gli animali umani e agiamo di conseguenza”, ha affermato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant.

“In questo momento, un obiettivo: la Nakba! Una Nakba che metterà in ombra la Nakba del [19]48. Nakba a Gaza e Nakba a chiunque osi aderirvi!” Lo ha affermato Ariel Kallner, deputato del partito Likud del primo ministro Benjamin Netanyahu.

Secondo The Times of Israel , il ministro del Patrimonio Amichai Eliyahu ha suggerito di sganciare una bomba nucleare su Gaza.

Inoltre, ha giustificato il rifiuto degli aiuti umanitari a Gaza: “Non daremmo aiuti umanitari ai nazisti… non esistono civili non coinvolti a Gaza”. Inoltre, i palestinesi “possono andare in Irlanda o nei deserti, i mostri di Gaza dovrebbero trovare una soluzione da soli”.

Pertanto, sempre secondo lo stesso,chiunque sventoli una bandiera palestinese o di Hamas “non dovrebbe continuare a vivere sulla faccia della terra”.

Benjamin Netanyahu ha paragonato tutti i palestinesi alla biblica nazione “Amalek”: “Devi ricordare ciò che Amalek ti ha fatto, dice la nostra Sacra Bibbia”. Secondo lo studioso religioso Hamza Andreas Tzortzis, “Il riferimento biblico ad Amalek è genocida. La Bibbia comanda di sterminare Amalek, comprese le donne, i neonati, i bambini e gli animali”.

Infine,ma solo per ragioni di tempo e spazio, Israele (e il suo sponsor statunitense) ha dichiarato che intende effettuare la pulizia etnica in tutta Gaza, spingendo i suoi 2,3 milioni di residenti nel deserto del Sinai e rubando ancora più terra palestinese, comprese, ovviamente, le sue proprietà offshore.

Appare evidente Il vuoto morale dell’Occidente i cui governi guidati dagli Stati Uniti rivendicano da tempo una superiorità morale rispetto al Sud del mondo, fingendo di rappresentare valori democratici, progressisti e umanitari anche se bombardano e distruggono un paese dopo l’altro, anno dopo anno e decennio dopo decennio. , tra cui Iraq, Afghanistan, Libia, Siria e Yemen tra tanti altri .

Molti di questi paesi devono ancora riprendersi dalla devastazione.

Non ci resta che affermare che , se c’è qualche speranza in questi tempi davvero bui, oltre alla notevole resistenza e fermezza dei palestinesi indigeni, è nei popoli liberi sia del Nord che del Sud del mondo.

pH Amalia Rodriguez

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