Per chi suona la campana

Teocrazia e Cristianità oltre Tevere

Di

di Salvatore Maria Mattia Giraldi

Mentre  la musicoterapia, che convalida  il suono come strumento di comunicazione non verbale è importante a livello educativo, riabilitativo o terapeutico, in una varietà di condizioni patologiche e parafisiologiche, l’uso della torre campanaria per richiamo dei fedeli alle funzioni diventa sorgente di rumore ambientale!

La scienza riconosce i benefici del suono ed in Italia la musicoterapia viene utilizzata nelle aziende sanitarie locali, nelle scuole, negli istituti di riabilitazione, negli studi privati, da medici, psicologi ed altre figure sanitarie ed anche praticare il bagno sonoro con le campane favorisce il rilassamento ed il benessere interiore, stimolando il paziente, attraverso il suono ricco e profondo,  a ritrovare la propria identità.

“Le campane erano nel passato, simbolo di vita in comune, scandivano eventi lieti e tristi; avvertivano coi loro rintocchi che qualcuno se ne era andato, le conversazioni si interrompevano e ci si chiedeva: chi è morto? Oppure suonavano a festa nelle ricorrenze, chiamavano alle funzioni religiose. Questa vita di comunità si svolgeva intorno alla chiesa e quando le campane segnavano le ore nella notte era come se la presenza della Chiesa si prolungasse nella quiete notturna. Se ne va un altro ricordo del mondo di ieri. Adesso le ore sono scandite nel silenzio digitale di Internet». (Piero Ottone)

Oggi vengono a collidere due diversi principi tutelati dalla Costituzione Italiana: il diritto alla tutela della salute (sancito dall’art. 32) e il diritto di libertà di espressione religiosa e di farne propaganda (sancito da art.19 e art.7), ma il motivo scatenante il tema del  disturbo causato dal suono delle campane è salito agli onori della cronaca per le posizioni contrastanti fra cristiani e musulmani e quell’appello del Muezzin, che per qualche politico confuso deve entrare a far parte della nostra cultura, vede diventare di colpo l’appello alla preghiera cristiana, di per se offesa per un’altra comunità, disturbo alla quiete pubblica.

In tutto questo  resta il mistero della misura del valore assoluto di immissione dei suoni ed i relativi interpretativi criteri della norma giuridica e le lamentele per una scampanata arrivano a superare strumentalmente quelle della ben tollerata movida,  dove il suono si trasforma in assordante rumore fino a notte inoltrata.

Le campane che risuonavano, a volte anche di notte per allarmare il popolo in caso di incendi o calamità vengono sostituite da una applicazione sullo smartphone, quelle che scandivano il ritmo di lavoro di mercanti e operai, che annunciavano adunate e sommosse e che richiamavano  impegni civili, sociali ed ecclesiastici, completamente abolite. Il suono manuale delle campane viene spazzato via da  quell’intelligenza artificiale silente che pretende di realizzare sistemi in grado di simulare il comportamento ed il pensiero umano e così i diffusori magnetodinamici vengono posti sui campanili delle chiese, per riprodurre il contenuto di un disco a bassa frequenza. Ottima soluzione per il parroco che non avrà più il problema di dover assicurare uno  stipendio al campanaro ed anche per il campanaro stesso che non ha più il compito di dover formare un suo successore.

In questa incalzante epoca di  imbarbarimento tecnologico di una società svuotata di molti valori e verosimilmente vissuta passivamente dalla  Chiesa, capita anche che la Conferenza Episcopale Italiana ritenga che sia necessaria una regolamentazione ecclesiastica e suggerisce ai Vescovi delle diocesi italiane di assumere un apposito provvedimento finalizzato a regolare l’uso delle campane in casi assai limitati, fornendo, fra l’altro, l’urgente direttiva di far suonare in caso di decesso non più tre rintocchi per gli uomini e due per le donne, ma gli stessi rintocchi per ambedue i sessi, ma ahilòro non ossequiando di fatto la teoria gender !

Resta comunque certo che il suono delle campane, sorvolando alto le idiozie imposte dalla futilità vestita da ingegno ed il disturbo altrui, escogitato per propri fini da menti perverse fautrici della teoria del politically correct, resta comunque una lingua o meglio un insieme di diversi dialetti che conserva un repertorio storico di grande importanza musicale e culturale e per ovviare al mancato passaggio generazionale stanno sorgendo dappertutto gruppi di suonatori di campane che conoscono l’importanza di far sopravvivere un’arte tanto antica e sicuramente la prova della passata esistenza dell’uomo semplice e di sani costumi.

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