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I motivi della guerra fra maschile e femminile sono molteplici, e hanno radici lontanissime. Ultimamente però si è visto un aumento esponenziale di vittime di violenze, stupri, stalking nonché omicidi; in Italia quasi uno al giorno. Stiamo parlando di uomini che aggrediscono donne, in sostanza: con modalità diverse e differenti motivi, ma comunque sempre di aggressione si tratta, o fisica o psicologica o psicofisica che sia.

Vale quindi la pena di riflettere sul fenomeno, per capire il perché. Cosa spinge un uomo a reagire in quella maniera?

Quali modelli di comportamento ci sono dietro?

Sembrerebbe quasi che dopo il percorso di un paio di secoli con conquiste importanti da parte delle donne, ci sia stata un’implosione reattiva, emotiva e irrazionale, nell’ultimo decennio soprattutto.

Per spiegare tutto questo sono state avanzate varie ipotesi.

Per esempio, la reazione scomposta del mondo maschile ai progressi di quello femminile: la tesi si basa sul fatto che la sfera maschile si sente minacciata. Teme di venire esautorata e perdere certe prerogative, quindi reagisce prima di vedersi totalmente surclassata? Probabilmente questo è il sentimento prevalente, sì. Ma non basta a spiegare un fenomeno di queste proporzioni…

Certamente utile è stata l’istituzione del numero 1522, collegato ai Centri Antiviolenza per denunciare gli abusi. E di sicuro servirà una maggiore severità del Sistema giudiziario nel punire i colpevoli, per aumentare la deterrenza.

Ma ancora più importante sarà la formazione di una coscienza collettiva nuova declinata al maschile; un approccio diverso e una rielaborazione dell’immaginario collettivo, come avrebbe detto Jung.

 

Sandra Fallaci©

 

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