La Cortellesi fa convergere , Meloni e l’opposizione.

Arte, Cultura & Società

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La dimostrazione di quanta distanza c’è tra esperti nominati dalla politica, che diventa governo pro tempore e le scelte dei cittadini è rappresentata, dall’esclusione del film di Paola Cortellesi“ C’è ancora domani” dal finanziamento statale.

Film ritenuto dalla commissione degli esperti,  “progetto di scarso valore artistico” e che ha generato anche la polemica tra l, ’attuale ministro Sangiuliano e il suo predecessore Dario Franceschini.

Quella commissione nominata da Franceschini ha ritenuto invece, oggetto di finanziamento statale il film di Bellocchio“ Rapito”, di De Angelis“ Comandante” e di Starnone,“ Confidenza”.

Film che non hanno realizzato nemmeno 5 milioni di incasso, ma che hanno ottenuto risorse statali tra 350 mila e 650 mila euro.

Una valutazione quindi di una commissione di esperti con un buon curriculum nominati dal ministro Franceschini, ma che hanno dimostrato di possedere zero spirito valutativo verso un film di elevato impatto sociale.

Qualcuno ricorda, che anche capolavori come“ Ladri di biciclette” di Vittorio De Sica e“ Paisà” di Rossellini furono eliminati perché rovinavano l’immagine dell’Italia.

Questa la polemica, nel merito c’è da dire che il film di Paola Cortellesi è campione d’incassi italiano, per il corrente anno. IL film racconta la vicenda di una donna nella Roma del 1946 e ha il grande pregio di raccontare la violenza sulle donne, attualissima in queste ore.

Sono 106 le donne uccise, di cui 87 in ambito familiare e affettivo. Uccisa una donna ogni tre giorni.

Bisogna essere consapevoli che non sono sufficienti solo nuove leggi perché il cambiamento necessita di tempi lunghi e lavorando su cultura, educazione, interventi pubblici, linguaggio, visioni condivise.

In verità confesso che ho letto e ascoltato l’eco fastidioso e pericoloso nonché strumentale di discorsi, che non avrei voluto sentire.

Voglio riportare invece quanto dichiarato da Giulia Blasi, che ha molto pubblicato sull’argomento di violenza di genere.

L’intera lettera su questo link (https://servizioadomicilio.substack.com/p/e-morta-unaltra-ragazza): parte del testo

“ Quando è arrivata la notizia, le vedevo dal finestrino del treno verso Casarsa: sulla mappa, San Giovanni è in linea d’aria esattamente in faccia a Barcis. Non era il finale che volevamo, ma era quello che ci aspettavamo. Quando sono entrata in casa ho detto a mia madre: l’hanno trovata, era nel lago di Barcis. Non ho dovuto specificare chi, lo sapeva. Come sapeva di chi parlavo quando ho detto: l’hanno preso.

Siamo stanche. Perché anche se ora l’ondata di indignazione per la morte tragica e orrenda di Giulia Cecchettin è viva, la notizia ancora fresca e l’uomo sospettato (a ragion veduta) di averla uccisa ancora in vita e nelle mani delle autorità, anche di questa fase conosciamo il finale. C’è la nostra rabbia, c’è la contrizione degli uomini (alcuni: altri stanno ancora lì a dirsi che forse lui aveva “delle ragioni”). C’è l’avvocato della difesa che dice che lui “l’amava tanto, le faceva i biscotti”. Ci sono quelli che sostengono che gli uomini devono imparare a “proteggere” le donne (da chi? Da cosa?) Le poliziotte del patriarcato che dicono che la colpa è delle madri. Ci sono anche, come ogni volta, gli appelli ripetuti perché l’educazione sessuale e relazionale entri nelle scuole a tutti i livelli. Ci sono gli slogan, questa volta un estratto di una poesia di Cristina Torre Cáceres che ci aiuta un po’ a incanalare la furia che sentiamo. Poi finirà tutto. Non distruggeremo niente. Siamo troppo educate per farlo, temiamo le rappresaglie, crediamo ancora nel rispetto di una società che non ci rispetta. Marceremo insieme il 25, tante e ignorate. Il governo farà qualche affermazione di circostanza, le sta già facendo“.

Tornando al film della Cortellesi e, al giudizio negativo degli esperti I risultati ottenuti dal film in sala dicono tutt’altro.

Domani è la quinta settimana di permanenza in classifica, con quasi 19 milioni di euro incassati dal film e al 4 posto come migliore incasso del 2023.

Davanti ha solo Barbie con quasi 33 milioni di incasso.

Resta infine il dato non scontato della convergenza, tra governo e opposizione, per un lavoro condiviso sulla educazione come strumento di prevenzione contro la violenza sulle donne.

Chissà se davvero nascerà quella rivoluzione culturale così tanto invocata nel nostro retrogrado Paese.

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