Armonie vocalist nell’incanto del Teatro Fusco di Taranto. Il magico 50° Anniversario dei Manhattan Transfer

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Il Teatro Fusco ha vissuto, ieri sera, un’esperienza unica e indimenticabili, quando i leggendari Manhattan Transfer, celebrando il 50° anniversario della fondazione, hanno portato la loro magia musicale nella città delle due mari. Con una carriera che abbraccia cinque decenni e numerosi successi internazionali, il quartetto vocale ha regalato al pubblico una serata di puro incanto musicale.

La serata è stata un tripudio di atmosfere doo-wop, jazz, pop e swing dei ruggenti anni ’20 di New York e Chicago, con un inizio scoppiettante e un tributo commovente al fondatore del gruppo, Tim Hauser.

Il Teatro Fusco, già noto per la sua acustica straordinaria e la sua atmosfera intima, è stato lo scenario perfetto per accogliere le armonie impeccabili dei Manhattan Transfer. La band, composta da Alan Paul, Janis Siegel, Cheryl Bentyne e Trist Curless, ha dimostrato ancora una volta di essere un’istituzione vivente nel mondo della musica a cappella.

Il concerto ha preso vita con un’energica esecuzione di “The Cat Is High”, seguita da “Tuxedo Junction” e “Blue Champagne”, brani che hanno catapultato il pubblico in un viaggio musicale intriso di nostalgia e modernità. Le note vibranti e l’armonia impeccabile hanno subito conquistato il cuore degli spettatori, creando un’atmosfera carica di emozioni. “Birdland” ha risuonato attraverso il teatro, catturando immediatamente l’attenzione del pubblico e creando un’atmosfera elettrica. La maestria vocale dei Manhattan Transfer è paragonabile a un viaggio attraverso gli stili musicali, dal jazz al pop, senza soluzione di continuità.

Il repertorio del concerto ha spaziato dagli evergreen intramontabili a brani più recenti, dimostrando la versatilità e l’adattabilità della band nel corso degli anni. La loro esecuzione di “A Nightingale Sang in Berkeley Square” ha catturato l’anima romantica del pubblico, mentre “Java Jive” ha aggiunto una nota di leggerezza e humor.

L’interazione con il pubblico è stata un altro punto saliente della serata. I Manhattan Transfer hanno dimostrato di essere non solo talentuosi musicisti, ma anche intrattenitori carismatici capaci di coinvolgere il pubblico con scherzi, aneddoti e interazioni affettuose. Questo ha creato un’atmosfera intima, trasformando il Teatro Fusco in una sala da concerto dove ogni spettatore si sentiva parte integrante dello spettacolo.

Nonostante il passare del tempo, le voci delle due vocalist, Cheryl Bentyne e Janis Siegel, sono rimaste inalterate, se non rafforzate dal fascino dell’esperienza. Bentyne, con i suoi capelli grigi che richiamano lo stile di Patty Smith, ha dimostrato di essere sempre al passo con i tempi, mentre Siegel ha mantenuto la stessa voce coinvolgente che ha caratterizzato il gruppo per decenni. Alan Paul ha continuato a sfoggiare la sua voce iconica, e il nuovo membro Trist Curless ha dimostrato di essere una preziosa aggiunta, onorando la memoria di Hauser senza deludere le aspettative del pubblico.

Le movenze tipicamente americane dei Manhattan Transfer hanno incantato il pubblico, creando un’atmosfera di festa che ha raggiunto l’apice durante il finale tutto sudamericano. “Brasil” e “Tequila” trasformando il Teatro Fusco in una festa, suggellando una serata indimenticabile e confermando la straordinaria abilità del gruppo americano di attraversare i generi e portare il pubblico in un viaggio musicale senza tempo e di creare armonie complesse e coinvolgenti.

Massimo Longo

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