La beffa: pirati informatici da Federsecurity

Economia & Finanza

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I crimini informatici crescono di numero e di gravità come emerge, anche dall’ultimo Rapporto Clusit dell’Associazione Italiana, per la sicurezza informatica

Una Cyber Security più volte violata e, in Italia il fenomeno desta preoccupazione.

Leggiamo nel Rapporto  Clusit : “  anche il nostro Paese risulta inevitabilmente coinvolto, come dimostra il significativo incremento (+40%) di attacchi andati a segno nel primo semestre 2023 rispetto al 2022.Va segnalato che l’aumento di attacchi rilevati verso bersagli italiani è percentualmente maggiore rispetto alla crescita osservata a livello globale, che nel primo semestre 2023 è stata pari all’11%. Già l’anno scorso avevamo scritto “l’Italia è nel mirino”, avendo subito il 7,6% degli attacchi globali (contro un 3,4% del 2021).Questo trend si conferma in crescita anche nel 2023, dato che nel primo semestre gli attacchi verso vittime italiane rappresentano il 9,6% del nostro campione totale, a parità di fonti utilizzate. Considerato che l’Italia rappresenta il 2% del PIL mondiale e lo 0,7% della popolazione, questo dato fa certamente riflettere.” .

I crimini informatici sono cambiati durante gli anni e , possono essere raggruppati in quattro tipologie, che secondo Clusit sono Information Warfare e Cyber guerrilla, Cyber espionage e sabotage, Machine learning e, infine, Surveillance capitalism.

L’evento incredibile  si è verificato qualche giorno fa ,quando è stato attaccato il sito web della Federprivacy,  l’Associazione che raggruppa gli esperti di riservatezza dei dati personali. Hanno rubato tutti i dati compreso il profilo del Presidente Bernardi e  con la sua firma sono arrivati messaggi alla piattaforma professionale Linkedin.

Vulnerati e al limite del dileggio una associazione di esperti di privacy.

Questo il  messaggio comparso su LinkedIn a firma di Bernardi : 

“ Caro Nicola Bernardi, sono Z0RG e sono il leader dell’Alpha Team. Abbiamo trovato alcune grosse falle in Federprivacy.org e siamo entrati nel portale per fare una copia di tutti i vostri dati.

Lo facciamo perché è impensabile che chi protegge i dati degli altri non protegga i propri.

Non vogliamo rendere pubblica l’enorme quantità di dati che vi appartengono e che ora sono in nostro possesso, né venderli alla concorrenza, né utilizzare i vostri profili social e le vostre e-mail per danneggiare altri.

Vogliamo invece che la questione sia risolta nel modo più discreto possibile, in modo che, una volta soddisfatte le nostre richieste, possiamo cancellare tutto ciò che è in nostro possesso e inviarvi un rapporto contenente tutte le vulnerabilità che abbiamo scoperto nel vostro sistema, in modo che possano essere corrette.

Ovviamente, per farlo, vorremmo parlare con lei e trovare un accordo che soddisfi entrambe le parti.

Se siete d’accordo, rispondete a questo messaggio e discuteremo civilmente.

Non vogliamo davvero rivelare tutto e dare una cattiva immagine di voi in Italia. Perché sarà difficile per i vostri clienti fidarsi di nuovo di voi.

Ci affidiamo alla vostra saggezza”.

I criminali informatici , che hanno attaccato Federprivacy sono il gruppo Alpha Team i quali non sono nuovi a questi attacchi.

La criminalità informatica è diventato un primario problema e sembra che formazione, seminari, convegni, spesa in cyber crimine, non producono i risultati sperati.

Di certo la partita con questi delinquenti sarà chiusa quando diventerà realtà il computer quantistico.

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