Funzione educativa artificiale

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L’avvento dell’Intelligenza Artificiale (IA) ha suscitato considerevoli riflessioni sull’evoluzione del settore dell’istruzione e sulla potenziale sostituzione dei docenti da parte della tecnologia, contestualmente si è iniziato a discutere della possibilità che anche i libri cartacei scompaiano dalle aule scolastiche, ridefinendo così il modo in cui gli studenti imparano e acquisiscono conoscenza.

Se istruzione significa acquisizione di conoscenze in modo meccanico allora il ruolo del docente non avrebbe realmente più ragion d’essere, ma la figura del docente è innanzi tutti quella di maestro, di formatore, che plasma anche moralmente l’alunno attraverso il dialogo quotidiano, il confronto; l’insegnamento non è solo mera trasmissione di contenuti, ma una formazione umana a tutto tondo fatta di cadute e rialzate, di fallimenti e nuovi tentativi, di incoraggiamenti e stimoli continui.

Il ruolo del docente è molto complesso ed esige una pluralità di competenze che non sono solo quelle metodologiche o di padronanza della disciplina: insegnare significa lasciare un segno soprattutto a livello umano e le competenze di un insegnante si arricchiscono costantemente e contestualmente al loro confronto con i singoli alunni, perché ognuno di essi è unico e portatore di valori suoi propri; ma la competenza più caratterizzante di chi insegna deve essere l’empatia, la capacità di ispirare fiducia, di entrare nel mondo dell’allievo per guidarlo e comprenderlo.

La macchina più sofisticata non riuscirà mai ad interagire con la multiforme ricchezza espressiva umana e morale di un uomo o una donna.

Lo stesso dicasi per il libro che difficilmente potrà essere eliminato grazie alla sua fisicità: un libro è qualcosa di sensibile, si può toccare, annusare, ogni libro  ha una sua fisionomia, una sua identità, un suo odore e, come sottolineò Eco, in un suo noto articolo, non si scarica e può essere portato ovunque.

Anche l’acquisizione di abilità di scrittura e produzione testuale potrebbe entrare in crisi con l’affermarsi di una nuova forma di analfabetismo funzionale che a causa della digitalizzazione potrebbe portare a non sapere più scrivere correntemente e correttamente.

L’evoluzione della tecnologia in questi anni ha dimostrato che nonostante i giovani abbiano a disposizione tante informazioni con internet, difficilmente sanno gestirle e sfruttarle in modo adeguato, anzi le loro capacità  critiche, di analisi e scrittura rispetto alle generazioni non digitalizzate sono molto inferiori, forse perché hanno tutto sempre e comunque  a disposizione e si impegnano poco o perché sono bombardati da troppe immagini ed informazioni e non le sanno gestire.

Molti giovani hanno difficoltà a raccogliere, sintetizzare, contestualizzare, decontestualizzare e sistematizzare le loro conoscenze, tutto ciò si palesa in modo abnorme quando accedono alle università, dove la guida quotidiana e l’approccio diretto col docente viene meno; uno dei tanti motivi dell’abbandono degli studi universitari è anche questa difficoltà di approccio procedurale ad uno studio autonomo, consapevole e ben strutturato.

L’IA offre sicuramente opportunità uniche per migliorare l’apprendimento e l’insegnamento, tuttavia, la possibilità che sostituisca completamente il ruolo del docente è ancora oggetto di dibattito,  ma per le suddette problematiche  è alquanto improbabile; al contrario, l’IA potrebbe essere utilizzata per potenziare le capacità dei docenti, offrendo loro supporto personalizzato, assistenza nell’automazione di alcune attività e fornitura di risorse didattiche avanzate.

La crescente presenza di risorse digitali e piattaforme educative ha portato a una graduale transizione verso l’uso di contenuti e libri digitali nelle aule, tuttavia ciò non implica necessariamente l’eliminazione completa dei libri cartacei, al contrario potrebbe sottolineare una convergenza tra risorse digitali e tradizionali, fornendo nuove prospettive e modalità integrate di apprendimento; è probabile che l’approccio all’apprendimento diventi sempre più ibrido, combinando risorse digitali interattive con l’utilizzo tradizionale di libri cartacei, questa ibridazione potrebbe offrire flessibilità per gli studenti e sostenere il concetto di apprendimento personalizzato.

L’evoluzione del contesto educativo potrebbe comportare una maggiore disponibilità di risorse educative digitali, garantendo un accesso più ampio all’informazione per gli studenti, ma c’è la necessità di affrontare le disparità nell’accesso a tali risorse, affinché l’innovazione non porti a ulteriori divari nell’istruzione.

Sicuramente l’avvento dell’IA e delle risorse digitali ha portato a una riconsiderazione radicale delle dinamiche educative e mentre la tecnologia continuerà ad influenzare il modo in cui gli studenti imparano, la scomparsa dei libri cartacei dalla scuola potrebbe non essere imminente, piuttosto, l’evoluzione educativa rifletterà probabilmente un approccio ibrido e complementare, che sfrutterà il meglio delle risorse digitali insieme al valore dei supporti cartacei.

L’innovazione digitale sta provocando una radicale riconsiderazione del ruolo delle aule scolastiche e, di conseguenza, l’impatto sulle dinamiche professionali dei docenti.

In un contesto in cui gli studenti potrebbero non essere più in presenza nelle scuole, emergono domande significative su quale possa essere il futuro dei docenti e come la tecnologia potrebbe plasmare l’educazione a venire, infatti l’evoluzione verso un apprendimento prevalentemente digitalizzato potrebbe portare a una ridefinizione del ruolo dei docenti; se i format di apprendimento si spostano verso piattaforme online, i docenti potrebbero trasformarsi in facilitatori dell’istruzione e gestori dell’esperienza di apprendimento digitale, guidando e arricchendo le lezioni attraverso strumenti e risorse online avanzate.

La transizione verso un apprendimento maggiormente digitale richiederà ai docenti di sviluppare nuove competenze, specializzandosi nell’ utilizzo di strumenti digitali avanzati, nella gestione delle piattaforme di apprendimento online e nel fornire un supporto personalizzato agli studenti attraverso le tecnologie digitali; ciò potrebbe richiedere una maggiore formazione e adattabilità da parte dei docenti rispetto alle modalità tradizionali di insegnamento, inoltre la crescente digitalizzazione potrebbe spingere i docenti a creare e curare contenuti educativi personalizzati, adattati alle esigenze dei singoli studenti.

Le nuove tecnologie  incoraggeranno probabilmente l’adozione di approcci pedagogici innovativi che sfruttino le potenzialità delle tecnologie digitali per coinvolgere gli studenti in modi nuovi e interattivi, ma nonostante l’evoluzione verso un apprendimento più digitale, l’importanza dell’interazione umana e di un ambiente di apprendimento sociale deve rimanere centrale.

La presenza e il ruolo dei docenti potrebbero concentrarsi maggiormente sull’incoraggiare l’interazione tra gli studenti e sulla gestione delle dinamiche sociali all’interno della comunità di apprendimento.

La trasformazione digitale dell’istruzione apre nuove opportunità di apprendimento, ma solleva anche sfide e dubbi riguardo l’equità nell’accesso alla tecnologia e alla qualità dell’insegnamento; in un nuovo scenario educativo i docenti potranno svolgere un ruolo cruciale nel garantire un’ eguale partecipazione e un’esperienza educativa di alta qualità per tutti gli studenti.

La futura trasformazione digitale dell’istruzione potrebbe non presagire la scomparsa dei docenti, ma piuttosto una ridefinizione del loro ruolo in una realtà educativa più digitalizzata.

L’incorporazione delle tecnologie digitali offrirà nuove sfide che richiederanno ai docenti di adattarsi e sviluppare nuove competenze; tuttavia anche se il potenziale di innovazione e di miglioramento dell’ apprendimento attraverso tecnologie avanzate potrebbe aprire nuove prospettive e opportunità nel campo dell’istruzione, resta fondamentale il ruolo fisico dell’aula scolastica dove quotidianamente si attua l’interazione e la socializzazione  tra gli alunni che arricchisce  e forma solo per il semplice confronto tra gli studenti stessi provenienti da realtà familiari e sociali diverse, confronto che spesso si traduce in amicizie che continuano nella frequentazione al di fuori del mondo scuola; si deve aggiungere poi l’interazione diretta col docente che è sempre fondamentale, ma lo diventa ancora di più  nel rapporto con i bambini.

D’altra parte una prima esperienza di didattica online  è stata già fatta nel periodo del covid e tale esperienza è stata difficile a livello sociale, umano e didattico sia per i bambini che per gli adolescenti.

Non bisogna dimenticare che l’uomo è un essere sociale e la sua formazione primaria, che diventa in certe condizioni vitale, è il rapporto con gli altri.

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