Riforma del Congedo Parentale: Un Passo Verso una Maggiore Equità e Sostegno alle Famiglie

Attualità & Cronaca

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di AnnamariA Gargano

Il governo italiano ha recentemente proposto una significativa modifica al congedo parentale, un provvedimento che offre un sostegno fondamentale alle famiglie per la cura dei propri figli nei primi anni di vita. Attualmente, il congedo parentale prevede un periodo di nove mesi retribuiti al 30% nei primi 12 anni di vita del bambino e un mese retribuito all’80% entro i primi 6 anni. Questa proposta di modifica, prevista per il 2024, mira a incrementare la retribuzione di uno dei mesi retribuiti al 30% al 60%, mentre il mese retribuito all’80% rimarrà invariato.

È importante sottolineare che il congedo parentale si differenzia dai congedi di maternità e paternità in quanto il periodo di astensione dal lavoro è facoltativo per i genitori, mentre per i congedi di maternità e paternità è obbligatorio. Il congedo parentale, che può essere fruito fino ai 12 anni del bambino, offre una durata complessiva di 10 mesi, ripartiti tra padre e madre, ma con un limite di 6 mesi per ciascun genitore. Inoltre, a differenza dei congedi tradizionali, il congedo parentale può essere suddiviso e fruito in periodi frazionati, adattandosi alle esigenze familiari.

Questa proposta di riforma mira a promuovere una maggiore equità di genere nelle responsabilità familiari, consentendo ai genitori di condividere in modo più equo l’onere della cura dei figli. Allo stesso tempo, l’obiettivo è favorire la conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro, offrendo un importante sostegno economico alle famiglie durante i primi anni di crescita dei loro bambini.

È importante notare che attualmente in Italia, quasi l’80% dei beneficiari del congedo parentale sono donne. La riforma proposta mira a ridurre questa disparità di genere, incoraggiando i padri a partecipare attivamente alla cura dei propri figli fin dalla prima infanzia.

La proposta di riforma del congedo parentale è inclusa nel disegno di legge di bilancio, ma per diventare definitiva, dovrà ottenere l’approvazione della Camera dei Deputati e del Senato entro il 31 dicembre 2023. Questa modifica rappresenta un passo importante verso una maggiore equità di genere e un maggiore sostegno alle famiglie italiane, promuovendo un cambiamento significativo nella politica dei congedi parentali nel paese.

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