Oggi 10 novembre si celebra la giornata internazionale degli stagisti

Diritti & Lavoro

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il 10 novembre si celebra la giornata internazionale degli stagisti, una ricorrenza nata per sensibilizzare l’opinione pubblica e le aziende sulla necessità di migliorare l’accesso dei più giovani alle opportunità di lavoro.
In occasione di questa giornata, GoodHabitz, la piattaforma internazionale che promuove la formazione continua come buona abitudine per tutta l’organizzazione, punta i riflettori sul futuro dei giovani e su come le aziende possono investire su di loro.
Lo stage è, per definizione, un percorso formativo in cui l’acquisizione di nuove conoscenze svolge un ruolo cruciale. Investendo nella formazione dei dipendenti, le aziende possono infatti sviluppare le competenze necessarie per affrontare le sfide del mercato e raggiungere i propri obiettivi aziendali. Questo però non avviene sempre, soprattutto per le figure in stage.
Spesso le aziende stentano ad offrire opportunità formative avanzate agli stagisti che vadano oltre quelle di base e obbligatorie per legge. Molte volte si tratta di problemi legati al budget, allocato l’anno precedente sulla base delle risorse esistenti in quel momento. Noi di GoodHabitz crediamo che lo sviluppo personale debba essere accessibile a tutti per questo abbiamo deciso di adottare un modello di business che lasci libero il team HR di fornire i nostri corsi a tutte le nuove risorse senza incorrere in costi aggiuntivi. Il successo di un’azienda dipende dal talento di tutti i suoi membri e investire nelle competenze (trasversali e non) dei giovani è un passo fondamentale per garantire un futuro solido”, afferma Paolo Carnovale, Country Director di GoodHabitz in Italia.
Secondo una ricerca* condotta da GoodHabitz, lavoratori e datori di lavoro sono d’accordo: la crescita personale è indispensabile.
Ma come viene vissuta dai lavoratori under 35?
Qui di seguito i dati più interessanti:
  • 6 su 10 credono che la formazione sia una responsabilità condivisa tra datore di lavoro e dipendente, ma molti ritengono che l’organizzazione non investa equamente nelle risorse, soprattutto sulla base del livello (38%) e del team di appartenenza (41%)
  • Le competenze sulle quali è utile focalizzarsi variano a seconda dell’età. Gli under 35 tendono a considerare importanti le competenze trasversali legate alla salute e al benessere mentale.
  • Per gli under 35, i tre modi migliori in cui i datori di lavoro possono aiutare i propri dipendenti a sviluppare nuove competenze sono: a pari merito, troviamo il tempo per svilupparmi durante l’orario di lavoro (41%) e opportunità di formazione che si adattano alle mie esigenze di apprendimento (40%), infine al 30% migliore qualità della propria offerta formativa
* In collaborazione con l’agenzia di ricerca Markteffect, GoodHabitz ha chiesto a 1.277 lavoratori e a 434 decision maker italiani quali siano gli attuali gap di competenze nel loro ambito professionale e quale ruolo possa giocare la crescita personale nel colmare tali gap. Il campione analizzato si componeva di persone di età compresa tra i 25 e i 65 anni attive in differenti ruoli, all’interno di aziende di dimensioni e settori diversi. I risultati sono stati ponderati sulla base di una distribuzione rappresentativa di età, sesso e settore. Tenendo in considerazione le dimensioni del campione, si può affermare con un livello di confidenza del 95% che i risultati siano generalizzabili all’intera popolazione.

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