Un brutto risveglio

Attualità & Cronaca

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Di Sandra Fallaci

Vi è mai capitato di non riuscire a rientrare a casa la sera alle 10 perché le strade sono diventate fiumi che stanno trascinando l’auto con voi dentro?
Oppure di affacciarvi alla finestra al mattino appena svegli, e vedere la vostra auto sopra un mucchio di altre auto oltre al vostro giardino pieno di detriti, pancali e fango…? E siete già stati fortunati, perché il vostro vicino ha la casa allagata.
Questo e altro è capitato purtroppo stanotte e stamani a Campi Bisenzio, un sobborgo di Firenze; e non è andata meglio a nord di Prato dove ci sono state anche vittime.
Il Bisenzio è un affluente dell’ Arno, e stanotte ha esondato portandosi via veicoli di ogni genere, tronchi e materiali vari, alberi interi: uno è caduto anche a Firenze sui Viali di circonvallazione al limite della zona Unesco. Adesso in Toscana c’è stato di calamità, e a Firenze siamo col fiato sospeso per la piena dell’Arno…


La mia famiglia è di Firenze, dove sono nata. Avevo 16 anni quando il 4 novembre ’66 l’Arno ha tracimato, tutti noi abitavamo in oltrarno e guardavamo dal Piazzale Michelangelo il disastro sotto di noi, l’acqua passava appena sotto le arcate dei ponti; il Ponte Vecchio, più basso degli altri, fu totalmente inondato, le antiche gioiellerie sventrate e i gioielli perduti per sempre. Ricordo ancora quella tragedia, che causò almeno 300 morti, soprattutto chi abitava a piano terra o nei seminterrati (anche se fu detto: niente vittime…). Noi, più fortunati degli altri, eravamo all’asciutto diladdarno al Poggio Imperiale: ma là sotto successe il finimondo.
Quindi ora mi chiedo: perché?
Perché a distanza di quasi 60 anni ancora devono accadere certi fatti…?
Non sono bastati i drammi del passato? Non hanno insegnato nulla?
Eh,no. A quanto pare no.
Eppure, com’è risaputo, l’Italia è un paese dal territorio fragile e ad altissimo rischio idrogeologico. Quindi?
Quindi la nostra speranza rimane sempre la stessa: che questa repubblica trovi finalmente il verso, come diciamo a Firenze, di organizzarsi in modo sensato per dare agli italiani il rispetto e l’attenzione che meritano, perbacco. Vorrei che i giovani possano vedere un futuro diverso, finalmente. Non l’infinito ripetersi di catastrofi, ma un paese coi piedi per terra, capace di garantire ai cittadini scelte equilibrate e un vero benessere.


Sandra Fallaci©

3 Replies to “Un brutto risveglio”

  1. Stefania ha detto:

    Condivido pienamente e credo sarebbe si opportuno tutelare il territorio in modo continuativo e che la manutenzione costante divenisse un dovere scontato

  2. Giada ha detto:

    Infatti sono domande interessanti… Molto strano che non si possa prevenire questi disastri. Tutto questo “progresso” e tecnologia a che ci servono??

  3. Giuseppe ha detto:

    Anche io avevo 16 anni e ricordo bene. Per fortuna l’acqua non arrivò a casa nostra.
    E a tutt’oggi è stato fatto assai poco per migliorare la situazione.
    Ma ricordo che, insieme alla solidarietà, ci fu un fiorire di battute divertenti da parte dei fiorentini. che non si sono smentiti nemmeno in quest’occasione!

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