Pd chiede un cessate fuoco umanitario, pronta una risoluzione

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La posizione assunta dai dem per voce della segretaria Elly Schlein ricalca il documento che il parlamento europeo ha approvato ieri. Si chiede una pausa umanitaria per consentire di portare aiuti alla popolazione civile di Gaza

© Maria Laura Antonelli AGF – La segretaria del Pd Elly Schlein

 

AGI – Un cessate il fuoco umanitario per consentire di portare aiuti alla popolazione civile di Gaza. La richiesta viene dal Partito Democratico per voce della segretaria Elly Schlein. “Il Pd è per un cessate il fuoco umanitario, in linea con quanto chiesto anche dal segretario generale delle Nazioni Unite Guterres. Positivo che anche il Parlamento europeo si sia espresso per una pausa umanitaria di questo conflitto che sta facendo troppe vittime tra i civili e per garantire il supporto umanitario”, spiega la leader dem.

Una posizione che arriva al termine di una lunga riunione, quasi tre ore, organizzata dal responsabile Esteri del partito, Peppe Provenzano, e alla quale hanno partecipato i gruppi parlamentari e il gruppo dirigente dem coinvolto sui temi della politica estera. Al termine della riunione, spiegano dal Nazareno, è emersa rande compattezza dei gruppi parlamentari e dei dirigenti Pd sul tema della crisi in Medioriente.

La posizione assunta dai dem ricalca il documento che il parlamento europeo ha approvato ieri e nel quale, tra le altre cose, si chiede “una pausa umanitaria, una riduzione della tensione e il pieno rispetto della situazione internazionale diritto umanitario. Il Parlamento di Bruxelles, inoltre, “ricorda la necessità di trovare una soluzione pacifica al conflitto; sottolinea che attaccare i civili, compresi gli operatori delle Nazioni Unite, gli operatori sanitari e i giornalisti, e le infrastrutture civili rappresenta una grave violazione del diritto internazionale”.

Importante, viene riferito da fonti dem, il ruolo avuto dalla eurodeputata del Pd, Pina Picierno, durante il dibattito al Parlamento europeo: “Si è rischiato di sbandare perchè i Verdi avevano chiesto un cessate il fuoco immediato”, senza legarlo alla necessità di prestare aiuto, viene spiegato. Il Partito Democratico, a quel punto, ha collaborato con popolari e liberali per arrivare all’accordo sul documento finale. Ora, la partita si sposterà in Commissione Esteri alla Camera dove il Partito Democratico ha già presentato una sua risoluzione.

“Ci sono diversi documenti. Oltre al nostro, uno del Movimento 5 Stelle e ne arriverà uno della maggioranza. Lo sforzo che faremo sarà quello di arrivare a una risoluzione unitaria, da qui a mercoledì. È chiaro che non abbiamo tutti lo stesso punto di vista. Ad esempio, su Netanyahu la vediamo diversamente dalla maggioranza. Ma il punto è umanitario: bisogna salvare le vite dei civili”, spiega all’AGI una fonte parlamentare dem coinvolta in queste ore nel lavoro sulla crisi Mediorientale.

“Il Pd è molto unito sulla gestione di questa crisi”, viene aggiunto da un dirigente dem di primo piano. E sempre da ambienti parlamentari Pd arriva apprezzamento “per la postura fin qui tenuta dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Una postura molto diversa da quella del collega di governo Matteo Salvini”. Un riferimento all’iniziativa lanciata dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture, il 4 novembre, “a difesa dell’Occidente”.

Che i dem siano compatti sul tema della crisi in Medioriente è confermato da una fonte della minoranza interna. “Quella che il partito sta tenendo in queste ore è una posizione di maturità. Dal sette di ottobre”, giorno dell’attacco di Hamas a Israele, “c’è stata la capacità” del ceto dirigente del Pd “di tenere una posizione condivisa e molto seria”, viene aggiunto. Insomma, “Schlein sta interpretando la sintesi di un dibattito interno che tutti noi stiamo portando avanti consapevoli della delicatezza del momento”.

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