Gesù si dimenticò del peccato originale

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Paolo VI nel 1968 dichiarò: “Noi crediamo che in Adamo tutti hanno peccato; il che significa che la colpa originale da lui commessa ha fatto cadere la natura umana, comune a tutti gli uomini, in uno stato in cui essa porta le conseguenze di quella colpa, e che non è più lo stato in cui si trovava all’inizio nei nostri progenitori, costituiti nella santità e nella giustizia, in cui l’uomo non conosceva né il male né la morte” (Professione di fede). E nel Catechismo della Chiesa cattolica al paragrafo 1250 si legge: “Poiché nascono con una natura umana decaduta e contaminata dal peccato originale, anche i bambini hanno bisogno della nuova nascita nel Battesimo per essere liberati dal potere delle tenebre e trasferiti nel regno della libertà dei figli di Dio, alla quale tutti gli uomini sono chiamati”.

Ora, è interessante notare che gli evangelisti ignorano completamente la trasmissione del peccato originale. Ma non l’ignorano perché la danno per scontata, la ignorano perché per loro sembra non esistere. Non fanno mai, infatti, il benché minimo cenno ad una cosa così importante, pur avendone più volte l’occasione. Gli uomini, nel Vangelo, non sono considerati “con una natura umana decaduta e contaminata dal peccato originale”. La preoccupazione di Gesù non è per tutti gli uomini che “hanno peccato in Adamo”, ma è per i peccatori, ben distinti dai giusti.
In Matteo si legge: “In quei giorni comparve Giovanni il Battista… dicendo: «Convertitevi, poiché vicino è il regno dei cieli!»… A lui accorrevano da Gerusalemme… e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati” (cfr Mt 3, 1 – 5). In questo passo del Vangelo si parla di conversione, di peccati, nessun cenno al peccato originale. Lo scopo del battesimo nel Giordano non è di cancellare le conseguenze del peccato di Adamo.
Più avanti, sempre in Matteo: “Ora avvenne che, mentre era a mensa nella casa, molti pubblicani e peccatori vennero a mangiare con Gesù e con i suo discepoli. Vedendo ciò, i farisei dissero ai discepoli: «Perché il vostro maestro mangia con i pubblicani e i peccatori? Egli, saputolo, disse: «Non hanno bisogno del medico i sani, ma i malati… Non sono venuto, infatti, a chiamare i giusti, ma i peccatori» (cfr Mt 9, 10 – 13). Ecco, ad avere bisogno del medico non sono tutti gli uomini, ma solo i peccatori. Se tutti gli uomini avessero “peccato in Adamo”, se tutti avessero una “natura contaminata dal peccato originale”, tutti avrebbero bisogno del medico. Gesù ignora le conseguenze del peccato originale.
Ancora in Matteo: “Ed ecco un tale gli si avvicinò e disse: «Maestro, che cosa debbo fare di buono per acquistare la vita eterna?». Egli a lui: «Se… vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti»… Gli dice il giovane: «Tutte queste cose le ho osservate; che cosa ancora mi manca?». Gesù a lui: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e così avrai un tesoro in cielo: poi vieni e seguimi» (cfr Mt 19, 16 – 21).
E il peccato originale? Gesù si dimentica del peccato originale. E’ chiaro che qui non si tratta di quel tale, ma di tutti gli uomini, e quale occasione migliore di questa per accennare alla “natura contaminata”, alla macchia che solo il Battesimo cancellerebbe?

Ma in fondo, anche quando Gesù dice: “Andate dunque, ammaestrate tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”, non sembra riferirsi in alcun modo ad un battesimo che cancella le conseguenze del peccato di Adamo.
Bisogna infine considerare che dovrebbe essere un grave peccato ritenere l’uomo così potente da modificare per sempre la natura umana, la stessa creazione.

Renato Pierri

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