Friedrich Nietzsche e il nazionalsocialismo

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Intervista di Daniela Piesco co-direttore Radici 

Matteo Martini nel suo ultimo intitolato “Friedrich Nietzsche e il nazionalsocialismo”, riflette, in maniera semplice, chiara e originale, sul rapporto tra il pensiero di Nietzsche e, appunto, il nazionalsocialismo; proponendo delle riflessioni anche su altre questioni nietzscheane, quali ad esempio la presunta manipolazione degli scritti del filosofo da parte della sorella e i motivi del suo crollo psichico. Il saggio, divulgativo e di facile lettura, è composto dalle sue Tesi di laurea in filosofia, Triennale e Magistrale, fuse insieme e pubblicate da “Controcorrente”. La prefazione e la postfazione sono di due professori universitari, il prof. Francesco Ingravalle e la prof.ssa Marina Simeone. Ovviamente non è un testo di propaganda politica, ma uno studio su delle questioni molto dibattute.

L’ intervista

Nel suo ultimo libro intitolato “Friedrich Nietzsche e il nazionalsocialismo”,lei riflette , in maniera semplice, chiara e originale, sul rapporto tra il pensiero di Nietzsche e, appunto, il nazionalsocialismo.Ebbene potrebbe riassumerci brevemente come la filosofia di Nietzsche possa in qualche modo aver contribuito alla nascita e all’affermazione del nazionalsocialismo?

Ritengo che Nietzsche abbia preparato le basi filosofico-culturali sulle quali il nazionalsocialismo avrebbe successivamente proliferato; il filosofo, infatti, esalta la gerarchia, la guerra e il militarismo, e sostiene la necessità di annientare i malati, unitamente a una distruzione sistematica della morale cristiana. Certo, non era nè razzista, nè nazionalista e nemmeno particolarmente antisemita, ma è innegabile che nei suoi scritti si possono trovare molte pagine che ben si adattano all’ideologia nazionalsocialista. E’ ovvio che all’avvento del nazionalsocialismo contribuirono anche fattori storici, in primo luogo le disastrose condizioni economiche della Germania dopo la Prima guerra mondiale, ma ritengo che Nietzsche abbia influenzato Hitler, il quale in gioventù era un suo lettore.

Quanto, di ciò che il nazionalsocialismo ha fatto, è una diretta conseguenza della filosofia di Nietzsche? Oppure, in altri termini: se Nietzsche non fosse mai nato, si avrebbe avuto ugualmente il nazionalsocialismo?

Se Nietzsche non fosse mai nato il nazionalsocialismo si sarebbe ugualmente affermato, ma alcuni suoi aspetti, senza una base culturale dalla quale attingere, probabilmente sarebbero mutati oppure non sarebbero stati messi in pratica.

In questo senso, è sorprendente notare come alcune delle cose auspicate da Nietzsche vennero messe in atto dal regime hitleriano. Basta pensare, ad esempio, al programma di sterminio dei soggetti “indesiderati” da un lato, e al programma di allevamento di una razza di “signori” dall’altro.( Scrive il filosofo: Si deve acquistare quella enorme energia della grandezza per foggiare l’uomo futuro allevandolo, da un lato, e, dall’altro, annientando milioni di malriusciti)Qual’ è la sua opinione in merito?

Negli scritti di Nietzsche si possono trovare molte pagine intrise di violenza e di esortazione alla delinquenza, come ad esempio, lo dicevo prima, la necessità, secondo il filosofo, di annientare i malati e i “malriusciti”, proposito, questo, abbastanza sconcertante e ovviamente da condannare; tuttavia, ritengo che la sua filosofia sia utile per mettere in risalto il fatto che la società moderna, già ai tempi di Nietzsche, stia regredendo da un punto di vista dei costumi. Il pensatore ritiene, direi giustamente, che l’uomo moderno sia molto più superficiale e meno profondo rispetto all’uomo del Rinascimento e a quello dell’antichità, e suggerisce alcune idee, anche squisitamente politiche e riprese successivamente dal nazionalsocialismo, per restituire al genere umano una severità e una profondità ormai smarrite.

Quali erano i requisiti, per Nietzsche, che questi futuri “signori della terra” dovevano avere?E se
non si trattava di requisiti di tipo razziale, perché di fatto il regime nazista avviò una selezione di uomini e donne dai capelli biondi e dagli occhi azzurri, al fine di farli accoppiare per generare figli di pura razza ariana?

I “requisiti” dei futuri “signori della terra” sono, per Nietzsche, un’assoluta mancanza di moralità e una totale assenza di scrupoli. Come dicevo prima, Nietzsche non può essere considerato “razzista”, per cui l’esaltazione della razza ariana propugnata dal regime nazionalsocialista non è assolutamente in linea con quanto detto da Nietzsche, per il quale, addirittura, è opportuno mescolare le razze al fine di ottenere uomini superiori e più completi. Ed è questo uno dei punti su cui il regime nazista si discosta nettamente dal pensiero del filosofo di cui stiamo parlando.

Parlando di nazionalsocialismo, è ovviamente impossibile non parlare degli ebrei. Ebbene, la posizione di Nietzsche nei loro confronti è molto ambigua: a volte ha per loro parole di elogio, altre volte parole di disprezzo, anche se non accenna mai a un qualcosa che possa anche solo assomigliare a un’esortazione all’eliminazione sistematica del popolo ebraico, pur individuando nel giudaismo la radice del cristianesimo.Cosa ha da dichiarare in merito?

E’ innegabile che la radice del cristianesimo è ebraica, per cui la filosofia di Nietzsche è, per certi aspetti, anti-ebraica, ma, come detto, Nietzsche non può essere considerato un filosofo antisemita, anche se, a volte, si esprime nei confronti degli ebrei con parole tutt’altro che benevole, alternate ad affermazioni di elogio nei confronti degli ebrei stessi. Questo è uno dei punti in cui il pensiero di Nietzsche è molto contraddittorio.

Crede che l’ uomo moderno sia regredito da un punto di vista dei costumi e dei rapporti fra gli uomini,come sosteneva appunto Nietzsche?

Sì, come ho già detto l’uomo moderno, al di là delle prodigiose scoperte scientifiche, è regredito da un punto di vista dei costumi, e in questo mi trovo perfettamente in linea con il pensiero di Nietzsche, il quale ammira la profondità dell’uomo dell’antichità.

Ma qual è, allora, la “notizia” che Nietzsche annuncia all’umanità intera? Qual è l’avvenimento che toglie all’uomo ogni speranza di vita ultraterrena?

Nietzsche dice all’umanità che Dio è morto, ossia che Dio è un’invenzione dell’uomo stesso, e così facendo restituisce all’uomo il suo valore di essere non subordinato a un ente superiore; ne consegue che, non essendoci più speranze di una vita ultraterrena, l’uomo, rimasto solo nell’immensità dell’Universo, deve cercare di essere migliore nell’unico mondo reale, ossia, appunto, quello terreno.

HITLER E NIETZSCHE: su quali punti si trovano in sintonia , e su quali altri ha invece una visione diversa?

Come ho già detto, Nietzsche non era nè razzista, nè nazionalista nè particolarmente antisemita, tutte cose che invece il regime hitleriano esaltava. Anche la “figura” del superuomo non coincide affatto con Hitler; il superuomo, infatti, è per Nietzsche un uomo che non detiene un potere politico e che vive una vita semplice e ritirata, e che non ambisce a cariche politiche o comunque a ruoli che prevedano un riconoscimento da parte della massa, tanto disprezzata da Nietzsche.

Alcune notizie sull’ autore .

Matteo Martini è nato a Montevarchi nel 1972 e si è laureato in filosofia presso l’Università di Siena (sede di Arezzo). “Friedrich Nietzsche e il nazionalsocialismo”, pubblicato nel 2020, è composto dalle sue Tesi di laurea, Triennale e Magistrale, fuse insieme e pubblicate da “Controcorrente”; è il suo secondo saggio, dopo “Filosofando” pubblicato nel 2008, ed è il frutto di un’approfondita lettura dei testi dell’ultimo Nietzsche e in particolare de “La volontà di potenza”.

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