Vertice sulla manovra tra governo e parti sociali

Economia & Finanza

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A Palazzo Chigi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Mantovano, e i ministri Giorgetti, Calderone e Urso incontreranno sindacati e associazioni datoriali. Sul tavolo la conferma del taglio del cuneo fiscale

AGI – Questa sera il governo incontrerà a Palazzo Chigi le parti sociali per un confronto sulla legge di bilancio in vista dell’approvazione della manovra, attesa lunedì prossimo in Consiglio dei ministri assieme al documento programmatico di bilancio e al Dl fiscale, per l’avvio della legge delega. Con la premier Giorgia Meloni in missione in Mozambico e Congo, al vertice per il governo dovrebbero prendere parte il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, la ministra del Lavoro Marina Calderone e il titolare delle Imprese Adolfo Urso.

Chi parteciperà agli incontri

Un primo incontro è fissato per le ore 19 con sindacati e associazioni datoriali: sono stati convocati i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, Abi, Ania, Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copragri, Alleanza Cooperative Italiane.

A seguire, alle 20.30 è previsto un secondo incontro con i rappresentanti di Ance, Confimi Industria, Confapi, Confetra, Confedilizia, Confimprese Italia, Finco, Cisal, Confsal, Usb, Cida, Ciu, Confedir, Confprofessioni, Confeservizi, Confintesa.

Il governo lavora a una sessione di bilancio rapida per una manovra di importo più contenuto, che tenga conto del difficile contesto internazionale, tra il conflitto in Ucraina, quello tra Israele ed Hamas e il ciclo di politica monetaria aggressiva delle banche centrali per fermare la corsa dell’inflazione.

Con l’ampliamento del deficit di 15,7 miliardi di euro l’esecutivo punta a confermare il taglio del cuneo fiscale nel 2024 per i redditi medio bassi, una serie di provvedimenti in favore della natalità e la genitorialità e l’avvio del rinnovo dei contratti pubblici, con particolare attenzione al comparto della sanità. Provvedimenti da accompagnare con la riduzione delle aliquote Irpef da 4 a 3 per lasciare nelle buste paga dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi tra 60 e 100 euro al mese.

Le reazioni di sindacati e Confindustria

Diversi i giudizi delle parti sociali sulla manovra. Cisl e Uil tra l’altro hanno appena bocciato la relazione del Cnel sul lavoro povero e il salario minimo richiesta dal governo, che rimanda alla contrattazione come strumento principale. Per il segretario della Cgil Maurizio Landini: “Questa manovra non ha coraggio, non ha visione e non affronta i nodi di fondo” della crescita del Paese. Mentre il leader della Cisl Luigi Sbarra sottolinea: “Non bastano le promesse, valuteremo i contenuti della manovra sui fatti concreti. E sapremo regolarci in funzione delle risposte che arriveranno dal Governo senza fare sconti a nessuno”. I sindacati chiedono al governo uno sforzo maggiore su sanità e pensioni.

Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, invece auspica che la prossima legge di bilancio si concentri sui redditi delle famiglie, con il taglio strutturale del cuneo, la spinta agli investimenti e le riforme. “Il Governo ha fatto un taglio del cuneo in corso d’anno, congiunturale perchè altro era impensabile in corso d’anno, ora auspichiamo che il Governo lo renda strutturale in questa legge di bilancio”. Poi sottolinea: “Con una coperta così corta, che non è una novità, con un debito pubblico da contenere necessariamente, allocare le risorse per generale crescita non è un esercizio di stile ma una necessità”.

foto © Filippo Monteforte/ AFP – Giancarlo Giorgetti

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