Un po’ di dialettica (e di storia)

Interviste & Opinioni

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Avere conoscenze o amicizie di diversa provenienza è molto utile, parlando con loro può esserci un confronto che fa emergere posizioni e opinioni diverse che in parte conoscevamo o potevamo immaginare, ma ascoltare chi è coinvolto direttamente è un’altra cosa.

Gli avvenimenti degli ultimi giorni hanno stimolato una generale riflessione sul lungo conflitto israelo-palestinese, e a questo proposito   ho ascoltato alcuni pareri, i più interessanti sono stati due: quello di un’ amica ebrea di Roma e quello di un amico arabo di Firenze.

In sintesi, l’amica di Roma ha preso le mosse dal lontano drammatico passato ebraico con la diaspora e tutto ciò che ha comportato, fino alle più recenti tragedie della shoah e dell’antisemitismo; ha detto che l’abitudine al prestito di denaro dietro corresponsione d’interesse da parte del popolo ebraico è stata una necessità, potendo esercitare ben poco altri mestieri (per esempio a Roma il Papa proibiva loro di svolgere le normali attività lavorative). Abbiamo poi parlato di alcune realtà, come i Falasha etiopi, una tribù ebraica che ho personalmente conosciuto nei loro villaggi in Etiopia dove abitano dal 587 a.C. in fuga dalla distruzione di Gerusalemme; si sono mescolati con le popolazioni locali etiopi integrandosi non senza difficoltà, e sono successivamente stati trasferiti in Israele a decine di migliaia.

Ha poi concluso dicendo che la consapevolezza dei drammi passati non le impedisce di vedere gli errori di certe scelte politiche (di cui ritiene responsabile il movimento sionista, che ritiene eccessivamente nazionalista).

Quanto all’amico arabo musulmano moderato (come si sa non tutti gli arabi sono musulmani, gli arabi cristiano-maroniti in Libano per esempio), si è mostrato in effetti assai ragionevole ripercorrendo le tappe storiche dagli anni ’50 in poi e sottolineando (anche lui) come il sionismo abbia influito pesantemente sulle scelte israeliane. Fin qui mi sono sentita in sintonia, ma quando ha iniziato a parlare delle crociate ho dovuto fargli notare un po’ di cose: per esempio, alcune date chiave utili a una visione oggettiva. Nel 753 Carlo Martello sconfigge gli arabi a Poitiers in territorio francese; nel 1096 parte la prima crociata. Si tratta inconfutabilmente di  numeri…

Semplici conversazioni fra amici, certo: ma se il genere umano si sedesse più spesso davanti a un thè a parlare, condividere, confrontarsi…beh, forse le cose andrebbero meglio.

Non credete anche voi…?

Sandra Fallaci©

 

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