Oreste Machì: La Vita di un Marciatore e Volontario di Guerra

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Dalla pista di marcia alla linea di fuoco: la straordinaria vita di Oreste Machì, un atleta e patriota che ha fatto onore all’Italia.

Oreste Machì nacque il 12 marzo 1910 a Teramo, Italia, figlio di un notaio. Fin dalla giovane età, dimostrò una passione per lo sport, iniziando la sua carriera nel ciclismo, ma fu nella marcia che avrebbe lasciato un segno indelebile. Nel 1933, si affermò come campione abruzzese sui 25 km di marcia, e nei successivi anni partecipò con successo a gare prestigiose come la Stramilano, una competizione sui cento chilometri, ottenendo piazzamenti tra i primi dieci.

Tuttavia, la sua vita fu drasticamente interrotta dalla Seconda Guerra Mondiale. Nel 1936, Machì decise di arruolarsi volontario per difendere la sua amata Italia, partendo prima per la Spagna, dove trovò anche il tempo di gareggiare. Successivamente, fu trasferito in Grecia, dove dovette affrontare momenti di estrema difficoltà. Nel corso delle sue missioni, fu gravemente ferito all’anca e rimase creduto morto per diversi mesi. Queste ferite inflitte in guerra furono fatali per la sua carriera sportiva, ma Machì dimostrò una dedizione impareggiabile al suo paese.

Il periodo trascorso in Spagna fu documentato in un articolo de “Il Solco” intitolato “Oreste Machì, Legionario Combattente in terra di Spagna”. Durante un viaggio in treno con il caposquadra Edoardo Martelli, Machì, solitamente riservato, raccontò con orgoglio dei suoi successi come marciatore, rievocando il campionato abruzzese, i giri di Roma, la Venezia-Padova e gli indimenticabili cento chilometri.

In Spagna, Machì si offrì volontario per la prima linea due volte, dimostrando il suo coraggio e la sua dedizione alla causa. Dopo trenta mesi trascorsi in terra iberica, fece ritorno in Italia alla fine di maggio del 1939, con la speranza di riprendere l’attività sportiva e puntare alla partecipazione alle Olimpiadi.

Tuttavia, il destino aveva altri piani per Oreste Machì. Nel 1941, durante il conflitto in Grecia, fu colpito da una raffica di mitragliatrice nemica e fu creduto morto per diversi mesi. Le ferite riportate in battaglia furono troppo gravi, costringendolo ad abbandonare definitivamente la sua carriera sportiva.

Il 18 gennaio 1941, il nome di Oreste Machì fu inserito nell'”Albo della Gloria”, dedicato ai caduti di tutte le guerre. L’articolo sottolineava il suo coraggio e il suo contributo come sergente di Fanteria volontario. La sua dedizione alla Patria e al Fascismo era evidente dalle molte lettere che scrisse, riboccanti di fede e di entusiasmo per la causa italiana.

Oreste Machì rimarrà sempre nei cuori degli italiani come un esempio di sacrificio e dedizione alla propria nazione. Morì nel 2010, vivendo fino a cento anni, ma il suo spirito da combattente e marciatore rimarrà immortale, una testimonianza dell’orgoglio e del patriottismo italiani.

FONTI:

Oreste Machì – Immagini e notizie da Il Solco (abruzzoinmostra.it)

Albo della gloria: Machì Oreste – Immagini e notizie da Il Solco (abruzzoinmostra.it)

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