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I mercati hanno ripreso a salire, in attesa dell’uscita oggi dei dati sul mercato del lavoro a stelle strisce e per l’aspettativa che la Fed abbia finito di aumentare i tassi di interesse

AGI – I mercati hanno ripreso a salire, in attesa dell’uscita oggi dei dati sul mercato del lavoro a stelle strisce e per l’aspettativa che la Fed, dopo mesi di aggressiva lotta all’inflazione, abbia finito di aumentare i tassi di interesse. A rafforzare questa convinzione è il possibile raffreddamento del mercato del lavoro Usa e l’impennata dei costi di finanziamento negli Stati Uniti.

Questa settimana il rendimento dei titoli del Tesoro a 10 anni ha toccato il 4,9%, un livello mai visto dall’agosto 2007. Anche il tasso dei titoli del Tesoro trentennali ha raggiunto il top degli ultimi 16 anni, superando il 5%. Ieri i rendimenti sono scesi da questi picchi, restanto però su livelli elevati, col decennale al 4,7% e il 30 anni al 4,9%.

Il recente aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro “significa che ora la Fed deve fare di meno”, ha commentato Mike Cudzil, gestore senior dei portafogli obbligazionari di Pimco. L’ultima a sostenere questa possibiità è stata ieri la presidente della Fed di San Francisco, Mary Daly, membro non votante del Fomc, la quale ha affermato che la banca centrale non ha bisogno di “prendere affrettatamente alcuna decisione”.

“Se continuiamo a vedere un mercato del lavoro in raffreddamento e un’inflazione che torna al nostro obiettivo – ha aggiunto – possiamo mantenere i tassi di interesse stabili”.

Ora le probabilità di mercato di un altro aumento dei tassi entro la fine dell’anno sono scese al 30%, in calo rispetto al 40% di venerdì scorso e al 50% di due settimane fa, una prospettiva che decisamente piace ai mercati. Oggi in Asia i listini sono in rialzo, in vista dei dati sull’occupazione Usa. La previsione è che a settembre l’economia Usa creerà 170.000 nuovi posti di lavoro, in calo rispetto ai 187.000 di agosto.

Intanto a Tokyo il Nikkei è sopra la parità, la Borsa di Seul avanza e quella di Hong Kong cresce di oltre un punto e mezzo percentuale, mentre Shanghai è chiusa per tutta la settimana per la festività della Golden Week. In rialzo di mezzo punto percentuale il listino di Sydney. Sempre in Asia i prezzi del petrolio oggi si sono stabilizzati, dopo aver registrato un forte calo, con il Wti sotto gli 83 dollari e il Brent sotto gli 85 dollari, ben lontani da quota 100 dollari, che il mese scorso era nel mirino dei mercati.

Mercoledìnil prezzo del greggio è crollato di ben 5 dollari, la discesa giornaliera più forte da un anno a questa parte, per per il timore di una riduzione della domanda globale e dopo una riunione dell’Opec+ in cui i paesi produttori non ha apportato modifiche alla politica di produzione petrolifera del gruppo.

A Wall Street i future sono piatti, dopo che ieri i tre listini di New York hanno chiuso appena sotto la parità, con il Dow Jones a -0,03%, il Nasdaq a -0,12% e lo S&P a -0,11%. Wall Street fatica a trovare una direzione, in attesa del rapporto sul mercato del lavoro di oggi, che avrà un ruolo importante nella decisione della Federal Reserve di alzare o meno i tassi il mese prossimo e a dicembre. Ieri, come antipasto al dato odierno, sono usciti i sussidi di disoccupazione da cui trapela che le richieste sono aumentate moderatamente la scorsa settimana, mentre i licenziamenti sono diminuiti a settembre, indicando condizioni del mercato del lavoro ancora resilienti.

“Per ora, le condizioni del mercato del lavoro si stanno allentando senza un aumento significativo della disoccupazione. I funzionari della Fed dovranno vedere un ulteriore ammorbidimento nel rapporto sull’occupazione di settembre e oltre per non aumentare i tassi ancora una volta quest’anno”, commenta Michael Pearce, economista di Oxford Economics, In Europa i future sull’EuroStoxx sono in rialzo, dopo che ieri I listini del Vecchio Continente hanno terminato la loro corsa positivi, ad eccezione di Francoforte.

La Borsa migliore è stata Madrid che ha guadagnato lo 0,59%, seguita da Londra a +0,49%, Milano a +0,2% e Parigi a +0,02%. In flesssione a -0,2% il Dax, dopo i dati macro deludenti di Germania, Francia e Spagna in un contesto generale che resta debole per le cupe proiettive economiche del blocco.

Le esportazioni e le importazioni tedesche deludono con un calo delle prime dell’1,2% su base mensile ad agosto (il valore piu’ basso da marzo 2022) e un calo per l’import dello 0,4% ai minimi del 2022. In Francia, la produzione industriale e’ scesa dello 0,3% su base mensile ad agosto rispetto a un aumento dello 0,5% rivisto al ribasso nel mese precedente.

La produzione industriale è frenata anche in Spagna, giù del 3,4% su base annua, peggio dell’atteso -2,1%. Sui mercati valutari il dollaro è in rialzo del 7% rispetto ai minimi del 2023 e rispetto a un paniere di valute si attesta ai massimi da 10 mesi, con l’euro tornato sopra 1,05 e lo yen che si apprezza rispetto a quota 150, a 148,74 sul biglietto verde. “In questo momento solo i trader più coraggiosi sono disposti a scommettere contro il biglietto verde”, commenta Karl Schamotta, chief strategist della canadese Corpay.

L’impennata dei costi di finanziamento negli Stati Uniti rafforza la convinzione che la Federal Reserve, dopo mesi di aggressiva lotta all’inflazione, abbia finito di aumentare i tassi di interesse. Lo sostiene il Financial Times, ricordando che i rendimenti dei Treasury questa settimana hanno toccato i livelli più alti da oltre un decennio, aumentando i costi dei finanziamento per le imprese e per i consumatori. Il rendimento dei titoli del Tesoro a 10 anni ha toccato questa settimana il 4,9%, un livello mai visto dall’agosto 2007.

Anche il rendimento dei titoli del Tesoro trentennali ha raggiunto il massimo degli ultimi 16 anni, superando il 5%. Ieri i rendimenti sono scesi da questi picchi, restanto però su livelli elevati, con decennale al 4,7% e il 30 anni al 4,9%.

La svendita delle obbligazioni si sta verificando poiché il Tesoro americano ha aumentato i prestiti negli ultimi mesi per coprire l’ampliamento dei deficit di bilancio e compensare le minori entrate fiscali, aumentando l’offerta. Ieri la presidente della Fed di San Francisco, Mary Daly, membro non votante del Fomc, è stato l’ultimo banchiere Usa a dire che la banca centrale non ha bisogno di “prendere affrettatamente alcuna decisione”, visto il marcato del lavoro si sta raffreddando e l’impennata dei tassi sui Tresury potrebbe rallentare l’economia e contenere i prezzi senza bisogno di alcuna ulteriore azione da parte della Federal Reserve.

“Se le condizioni finanziarie, che si sono notevolmente inasprite negli ultimi 90 giorni, rimarranno tese, la necessità di intraprendere ulteriori azioni diminuira'”, ha detto Daly. Di riflesso le probabilità di mercato di un altro aumento dei tassi entro la fine dell’anno sono scese al 30%, in calo rispetto al 40% di venerdì scorso e a oltre il 50% di due settimane fa.

Tuttavia, anche se i trader non scommettono più che la Fed alzerà nuovamente i tassi quest’anno, per il 2024 essi sono diventati più tirati sulle strette e prevedono che il tasso di interesse scenderà di tre quarti di punto, dall’attuale 5,25-5,5% al 4,5-4,75%, entro la fine del prossimo anno, mentre all’inizio di settembre pronosticavano un punto di taglio.

Oggi usciranno i dati Usa sul mercato del lavoro. A settembre gli occupati dovrebbero scendere dai +187.000 addetti di agosto a +170.000 unità. Il tasso di disoccupazione è previsto al 3,7%, in calo rispetto al 3,8% di agosto. La paga oraria dovrebbe rimanere ferma a +4,3%. “Abbastanza solida” commenta Corrado Cominotto, responsabile Gestioni Patrimoniali Attive di Banca Generali.

Il servizio di intelligence belga ha monitorato il principale hub logistico di Alibaba in Europa, sospettato di spionaggio. I governi europei hanno intensificato i controlli al bracciuo logistico di Alibaba presso l’aeroporto cargo di Liegi, poiché cresce il sospetto che Pechino stia sfruttando la sua crescente presenza economica in occidente. I servizi di sicurezza belgi fanno sapere al Financial Times che stanno lavorando per individuare “possibili attività di spionaggio o interferenze” svolte da entità cinesi, inclusa Alibaba.

Il gruppo di e-commerce cinese, che nega qualsiasi illecito, ha firmato un accordo con il Belgio nel 2018 per aprire l’hub di Liegi, il quinto aeroporto cargo più grande d’Europa, investendo 100 milioni di euro nell’economia in difficoltà della regione vallone francofona. Tuttavia,a due anno dall’apertura del sito, il servizio di sicurezza belga ha intensificato i controlli sulle operazioni di Alibaba, dopo delle valutazioni dell’intelligece.

LO ricvelano al Ft fonti a diretta conoscenza della questione. Secondo il servizio di sicurezza le attività diui Alibaba sono sospette a causa della legislazione cinese, la quale le obliga a condividere i propi dati con le auutorita’. “La Cina ha l’intento e la capacità di utilizzare questi dati per scopi non commerciali”, ha affermato l’agenzia.

General Motors ha annunciato di aver fatto una controfferta alla United Auto Workers (Uaw) per porre fine allo sciopero del sindacato dei metalmeccanoci contro la casa automobilistica statunitense. Gm fa sapere che si tratta della sesta offerta da quando sono iniziati i colloqui tra le parti. “Crediamo di avere un’offerta interessante che ricompenserebbe i membri del nostro team e consentirebbe a GM di avere successo e prosperare nel futuro”, ha affermato la societa’ in una nota.

“Continuiamo a essere pronti e disposti a negoziare in buona fede 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per raggiungere un accordo”. I funzionari dell’Uaw non hanno rilasciato dichiarazioni in merito. Una fonte vicina ai colloqui ha affermato che ci sono stati movimenti in alcune aree chiave. Il 15 settembre è iniziato uno sciopero mirato contro le tre case automobilistiche di Detroit, tra cui Ford e Stellantis.

Le azioni di Alstom, il produttore francese di treni, ieri sono state sospese per eccesso di ribasso, dopo essere crollate del 37% in Borsa. In precedenza il gruppo aveva avvertito che il suo flusso di cassa sarebbe diventato nettamente negativo quest’anno per colpa dell’accumulo di scorte e dei ritardi in un grande progetto in Gran Bretagna.

foto © ANGELA WEISS / AFP  – Borsa di New York

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