Carlo Collodi: Da Pinocchio all’Impegno come Volontario di Guerra

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La vita straordinaria di Carlo Collodi, noto autore de “Le avventure di Pinocchio”, dall’infanzia a Firenze fino al suo coraggioso servizio come volontario di guerra durante i momenti cruciali dell’indipendenza italiana.

Carlo Collodi, pseudonimo di Carlo Lorenzini, è noto in tutto il mondo come lo scrittore che ha dato vita a uno dei più celebri classici della letteratura per l’infanzia: “Le avventure di Pinocchio”. Ma la sua storia inizia molto prima della creazione di questo iconico personaggio. Carlo Lorenzini nacque il 24 novembre 1826 a Firenze, in via Taddea, da Domenico Lorenzini, cuoco, e Angiolina Orzali, sarta e cameriera, entrambi al servizio dei marchesi Ginori. Questa modesta famiglia era legata alla località di Collodi, che ispirò il suo pseudonimo. Carlo era il primogenito di dieci figli, e la sua infanzia trascorse tra Firenze e Collodi.

Da giovane, Carlo Lorenzini poté studiare grazie all’aiuto della famiglia Ginori. Durante l’infanzia, visse per un periodo nella loro casa a Firenze e successivamente in una casa a Collodi, vicino al nonno materno. Nonostante le difficoltà economiche, riuscì a ricevere un’istruzione decente. Nel 1837, entrò in seminario a Colle di Val d’Elsa, sebbene non avesse mai intrapreso la strada del sacerdozio. Interrotti gli studi superiori nel 1844, iniziò a lavorare come commesso presso la libreria Piatti di Firenze, dimostrando già una passione per la scrittura.

Nel 1848, durante la Prima guerra d’indipendenza, Carlo Lorenzini si arruolò volontario, combattendo con il battaglione toscano a Curtatone e Montanara. Dopo il ritorno a Firenze, fondò il giornale umoristico-politico “Il Lampione”, che sospese nel 1849 a causa dell’avvenuta restaurazione. Nel 1860, riprese la pubblicazione del giornale e si trovò a vivere un periodo turbolento nella Toscana granducale, tanto da recarsi spesso a Milano e Torino. Fu un periodo in cui il giornalismo umoristico rappresentò la sua principale fonte di reddito. Collaborò anche con numerose altre testate umoristiche, contribuendo a dibattiti culturali e artistici dell’epoca.

Durante la Seconda guerra d’indipendenza nel 1859, Carlo Collodi si arruolò come volontario nel reggimento sabaudo dei Cavalleggeri di Novara. Dopo la fine della campagna militare, ritornò a Firenze. Nel 1868, entrò a far parte della redazione del “Novo vocabolario della lingua italiana secondo l’uso di Firenze” su invito del Ministero della Pubblica Istruzione.

La svolta nella carriera di Carlo Collodi avvenne nel 1875 quando ricevette l’incarico di tradurre e ricreare in italiano le fiabe francesi più famose, trasformandole in “I racconti delle fate”. Tuttavia, è con l’opera “Le avventure di Pinocchio,” pubblicata a partire dal 1881, che raggiunse la fama mondiale. Questo burattino di legno, con un naso che cresceva ogni volta che diceva una bugia, divenne un’icona della letteratura per l’infanzia. Nonostante la reazione negativa iniziale dei lettori quando Collodi fece morire Pinocchio in una puntata, il personaggio fu successivamente resuscitato, diventando un “bravo” bambino.

Ma Carlo Collodi non fu solo uno scrittore per l’infanzia. Fu anche un uomo di ideali politici e sociali. Si diceva che fosse un seguace di Giuseppe Mazzini e si impegnò attivamente nella politica. Nel 1848 si arruolò volontario per difendere l’indipendenza italiana, e durante la Seconda guerra d’indipendenza, si unì ai Cavalleggeri di Novara. La sua vita fu costellata di battaglie politiche e giornalistiche, e il suo contributo alla causa dell’indipendenza italiana è stato notevole.

La vita di Carlo Collodi si spense il 26 ottobre 1890 a Firenze, all’età di sessantaquattro anni. Si dice che morì per un aneurisma. Oggi, il suo nome è indissolubilmente legato a Pinocchio e alle sue avventure, ma la sua vita fu molto più ricca e complessa di quanto possiamo immaginare. La sua eredità letteraria e il suo impegno politico rimangono un importante capitolo nella storia italiana e nella letteratura mondiale.

FONTI:

Collodi, Carlo in “Enciclopedia dei ragazzi” (treccani.it)

Carlo Collodi – Wikipedia

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