Seminatori d’ odio

Attualità & Cronaca

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In questi giorni una sterile polemica sta alimentando trasmissioni televisive e social, testimonianza oggettiva della pochezza umana e culturale che contraddistingue i nostri tempi. La querelle si è concentrata su uno spot dell’Esselunga nel quale si vede una bambina, figlia di separati, che esce da casa per andare fuori col padre che l’aspetta giù e gli consegna una pesca dicendogli:” te la manda mamma”. Lo scandalo di questa pubblicità dipenderebbe dal fatto che protagonista dello spot è una famiglia così detta “tradizionale”, quindi si attuerebbe una discriminazione verso le “famiglie arcobaleno”. Posto che la famiglia è una ed è quella biologica dove si concretizza la procreazione della specie ed è così da sempre nel mondo della natura, in una società normale la discussione si sarebbe concentrata sul dolore della bambina e sul suo disagio interiore per la separazione dei genitori, che si esprime con il gesto ingenuo e tenerissimo del donare la pesca nel tentativo di riportare pace e unità tra la madre e il padre. Ma in una società malata, deviata e ingiusta, nella quale si è perso il senso della realtà, una piccola minoranza di circa il due per cento vuole imporre i suoi stili di vita ed il suo pensiero alla maggioranza pretendendo parità là dove, innanzitutto per motivi naturali, ma poi anche per motivi di numero, non può esserci. Questa minoranza è la prima ad assumere atteggiamenti prevaricatori ed illiberali che non accettano nessun confronto e mediazione di pensiero e con l’appoggio di determinati partiti politici, hanno già da tempo portato alla eliminazione, nella scuola, dei nomi madre e padre dai documenti ufficiali degli alunni ed al loro posto si è inserita la dicitura di genitore uno e due. Va rilevato che questo cambiamento giuridico-amministrativo,  che ha portato alla sostituzione dei nomi di padre e madre nei documenti scolastici, è avvenuto nella scuola senza che alcun organo di stampa o gruppo politico ne dibattesse o informasse i cittadini, che ancora una volta si sono trovati davanti ad un dato di fatto. Eppure in una democrazia che si definisce tale ciò dovrebbe essere inammissibile dal momento che vengono lesi i diritti della maggioranza. Purtroppo la strumentalizzazione politica non segue principi di correttezza etica e di rispetto dei valori condivisi dai più, ma solo la logica dell’opportunismo politico: si appoggiano determinate elite solo per averne voti ed appoggi finanziari tutto il resto va in secondo piano.  Bisogna avere il massimo rispetto per le  libertà e le scelte di vita degli altri, ma non bisogna dimenticare che nella società vi sono rapporti di reciprocità e quindi la loro libertà finisce dove comincia quella degli altri. Sembra che questi atteggiamenti ostili e prevaricatori da parte delle così dette famiglie arcobaleno nascano da un assurdo tentativo di sentirsi uguali alle famiglie tradizionali, come se fossero in competizione o dovessero dimostrare qualcosa a qualcuno. Probabilmente tutto dipende da una insicurezza di fondo e dalla paura di non essere accettati che sicuramente va superata acquisendo maggiore consapevolezza di sé. Bisogna capire che tutte le diversità sono ricchezza e per fortuna ogni individuo è diverso dall’altro per carattere, aspetto fisico, formazione e modo di pensare. E’ dal confronto dialettico tra le varie opinioni e modi di essere che da sempre si attua la crescita della società. Guai a quel Paese dove si affermasse che bisogna essere tutti uguali perché si affermerebbe l’immobilismo non  solo del pensiero, ma anche ideologico, culturale e sociale. Bisogna perseguire la volontà di costruire una società più aperta verso l’altro e i suoi problemi, capace di includere ed accettare le diversità come una fonte di ricchezza per migliorarsi e migliorare il mondo con la concordia, il sereno confronto, la condivisione. Bisogna smetterla di alzare barriere che dividono e di creare etichette che definiscono ed intrappolano la persona dentro stereotipi acritici e spersonalizzanti. Se si vuole costruire una società più giusta si devono innalzare ponti che avvicinano chi si trova su sponde opposte, solo così si può affermare la libertà di tutti e si possono difendere e custodire le diversità come un valore imprescindibile.

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