la Germania chiude i confini con la Polonia ai migranti

Emigrazione & Immigrazione

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Il ministro dell’Interno tedesco Nancy Faeser annuncerà mercoledì controlli temporanei ai confini della Germania con la Polonia e la Repubblica ceca nel tentativo di frenare l’afflusso di richiedenti asilo, ha detto a POLITICO un funzionario tedesco. Questi “controlli temporanei ai valichi di frontiera selezionati” inizieranno “entro i prossimi giorni”, ha aggiunto il funzionario.

I leader tedeschi sono sottoposti a crescenti pressioni per reprimere il numero crescente di richiedenti asilo, molti dei quali stanno ora attraversando i confini della Polonia e della Repubblica ceca. Circa 204.000 persone hanno chiesto asilo in Germania nei primi otto mesi del 2023, il 77% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I politici tedeschi stanno facendo uno sforzo particolare per sembrare più duri sulla migrazione in vista delle elezioni statali in Baviera e Assia dell’8 ottobre. D’altra parte la coalizione a semaforo di Scholz che sta dimostrando tutti i suoi enormi limiti di compattezza da tempo, proprio sul tema dei migranti rischia di giocarsi l’osso del collo. E questo tutto a vantaggio di un partito di destra come Afd che deve il suo enorme successo nei sondaggi( che lo quotano ormai oltre il 23%) proprio alla sua campagna anti immigrazione clandestina.

Dalla metà del 2021, una crisi migratoria al confine tra Polonia e Bielorussia ha visto decine di migliaia di migranti – principalmente provenienti dal Medio Oriente, dall’Asia e dall’Africa – tentare di entrare nell’UE. Tra coloro che attraversano, la maggior parte si dirige verso l’Europa occidentale, in particolare la Germania.

La Polonia ha adottato misure severe per arginare il flusso, inclusa la costruzione di barriere fisiche ed elettroniche al confine. Ma i tentativi di attraversamento sono continuati.

I dati della polizia federale tedesca pubblicati a giugno mostrano che, dei 35.877 ingressi non autorizzati in Germania registrati tra gennaio e la fine di maggio, circa un quarto è arrivato attraverso il confine polacco. Durante una manifestazione politica in Baviera lo scorso fine settimana, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha collegato la crisi del confine con un presunto scandalo sui visti per tangenti che ha scosso il governo anti-immigrazione della Polonia.

“Non voglio che la Polonia si limiti a salutare le persone e poi si discuta sulla nostra politica di asilo”, ha detto Scholz alla folla a Norimberga. Scholz ha chiesto al governo polacco di “chiarire” le recenti accuse secondo cui funzionari dei consolati polacchi avrebbero distribuito grandi quantità di visti in tutta l’Africa e l’Asia, garantendo l’accesso all’UE in cambio di tangenti.

I membri del partito di destra polacco Diritto e Giustizia (PiS) hanno reagito con rabbia all’ipotesi di Scholz secondo cui la crisi dei confini sarebbe collegata allo scandalo della corruzione dei visti, con il ministro degli Esteri polacco, Zbigniew Rau, che ha chiesto al cancelliere tedesco di “astenersi da dichiarazioni che danneggino i nostri reciproci interessi”. relazioni.”

La questione dei controlli alle frontiere promette di essere di particolare sensibilità in Polonia, dove il 15 ottobre si terranno le elezioni parlamentari. Nel periodo precedente alle elezioni, i membri del partito PiS hanno cercato di istigare gli elettori polacchi con retorica anti-tedesca e chiedendo riparazioni per i crimini della Germania nazista. La tensione rischia di salire ulteriormente considerando che tra due settimane si voterà in polonia e il partito Pis è dato largamente in testa in tuti i sondaggi e questo evidentemente sembra dare fastidio in quel establishment europeo che guarda sempre con diffidenza il successo dei partiti conservatori di destra.

Si tratta di un atto di bilanciamento politico ad alto rischio poiché l’imposizione di controlli a campione potrebbe infiammare ulteriormente le tensioni tra i paesi. Il partito al governo polacco potrebbe anche perdere consensi tra coloro che attribuiscono all’approccio conflittuale del PiS nei confronti di Berlino la perdita di facili valichi di frontiera.

Il mese scorso, la guardia di frontiera polacca ha rivelato che quest’anno la Germania ha richiesto il ritorno in Polonia di quasi 3.400 cittadini stranieri che erano entrati per la prima volta nell’UE attraverso il confine polacco. La Germania insomma rischia di diventare un caso dopo la scoperta di finanziamenti alle ong che si occupavano di portare migranti in Italia. “Ci sono istituzioni tedesche che danno milioni di euro a Ong tedesche per portare i migranti in Italia. È un fatto”. Così Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha attaccato sul tema immigrazione parlando a “Stasera Italia” su Rete 4.

L’emergenza arriva nel periodo in cui tutti i Paesi stanno cavalcando le tematiche per le elezioni europee del prossimo anno. ed in questo senso a sorpresa forse solo per chi non conosce, o fa finta di farlo. le enormi capacita di diplomazia e di pragmatismo del premier Giorgia Meloni, Roma cerca una sponda inedita del governo francese e di Emmanuel Macron, che in queste ore si trova in Italia per un incontro a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio italiano. L’ultimo anno non è stato facile per i rapporti diplomatici tra Italia e Francia ma ora sembra che la situazione si stia rasserenando e che si stiano creando i presupposti per una collaborazione proficua.

Il fronte per l’Italia sul tema dei migranti è adesso aperto con la Germania. I partiti del governo non accettano l’ingerenza tedesca nella gestione dei migranti ed è soprattutto la Lega a cannoneggiare il governo del Paese Ue: “Ottant’anni fa il governo tedesco decise di invadere gli stati con l’esercito e ora finanziano l’invasione dei clandestini“. Parole di fuoco quelle del vicesegretario leghista Andrea Crippa, mai cosi loquace come in queste ultime due settimane.

Ma tornando alla questione della decisione tedesca lascia perplessi perchè può rappresentare un primo colpo agli accordi di Schengen, che già la Francia nei nostri confronti in passato già messo a dira prova come giustamente sottolineato il copresidente del gruppo Ecr al parlamento europeo Nicola Procaccini, da Madrid in occasione delle tre giorni degli Ecr study nella capitale spagnola.

“L’introduzione di controlli all’interno dell’Unione Europea, come annunciato dalla Germania verso Polonia e Repubblica Ceca, fa compiere mille passi indietro all’idea stessa di Europa. Vuol dire sacrificare sull’altare dell’immigrazione illegale le ragioni costitutive di una unione fra i popoli europei. Da un lato si predica l’apertura delle frontiere esterne, dall’altro lato si blindano quelle interne. Possibile che nessuno tra gli pseudo europeisti che quotidianamente predicano una maggiore integrazione europea, si accorda di questa progressiva follia?” queste le parole di Procaccini, l’uomo forte della meloni a Bruxelles.

Insomma il tema dei migranti rischia sempre più di diventare il tema caldo delle prossime elezioni europee. Il tema dei flussi migratori, il cui dossier dopo anni di scaricabarile e di immobilismo, il premier Meloni sta cercando di affrontare in maniera pragmatica e responsabile, al di là delle critiche e della strumentalizzazioni di parte di chi sa solo criticare, perchà incapace di proporre soluzioni alternative. Ma la strada come si vede ij questi giorni è ancora assai lunga

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