Meloni a Scholz: con i fondi alle Ong si rischiano nuove tragedie in mare

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Il premier scrive al cancelliere tedesco e chiede un chiarimento al più presto: “Si lavori a soluzioni strutturali”. La scoperta dei finanziamenti di Berlino spinge il ministro Salvini a denunciare il tentativo di “riempire di clandestini l’Italia”. Fonti: l’Ue lavora per l’istituzione di una area Sar tunisina  Macron, la ‘Francafrique’ e la partita dei migranti

AGI – Si acuiscono le tensioni tra Italia e Germania dopo la scoperta che Berlino finanzia le Ong che salvano i migranti nel Mediterraneo.  “È ampiamente noto che la presenza in mare delle imbarcazioni delle Ong ha un effetto diretto di moltiplicazione delle partenze di imbarcazioni precarie che risulta non solo in ulteriore aggravio per l’Italia, ma allo stesso tempo incrementa il rischio di nuove tragedie in mare”, ha affermato il premier Giorgia Meloni in una lettera inviata al Cancelliere tedesco Olaf Scholz.

Occorre “concentrarsi nel costruire soluzioni strutturali al fenomeno migratorio”., ha aggiunto Meloni. “Ritengo che gli sforzi, anche finanziari, delle Nazioni Ue interessate a fornire un sostegno concreto all’Italia dovrebbero piuttosto concentrarsi nel costruire soluzioni strutturali al fenomeno migratorio, ad esempio lavorando ad un’iniziativa Ue con i Paesi di transito della sponda sud del Mediterraneo, che peraltro necessiterebbe di risorse inferiori rispetto a quella da tempo in essere con la Turchia”, ha scritto il premier.

“In queste settimane – premette il presidente del Consiglio – il governo italiano è impegnato in prima linea nel fare fronte ad una pressione migratoria eccezionale. Tale impegno si esprime sia sul fronte interno per dare il massimo sostegno alle regioni italiane più coinvolte, a partire dall’Isola di Lampedusa, sia su quello internazionale, dove abbiamo moltiplicato i contatti, da ultimo a New York, con i Partner internazionali ed i Paesi di origine e transito nonché con le Istituzioni e gli Stati membri Ue. Particolarmente importanti sono stati la visita della presidente della Commissione Europea von der Leyen a Lampedusa lo scorso 17 settembre e i progressi concreti nell’attuazione del Memorandum d’intesa Ue-Tunisia che ne sono scaturiti”.

“Governi stranieri, che finanziano associazioni private straniere, per riempire di clandestini l’Italia. Vergognoso, inaccettabile”, ha scritto su Instagram il vicepremier leghista e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini.

“Per quanto riguarda i salvataggi in mare, voglio rammentare agli amici tedeschi che quelli effettuati dalle Ong rappresentano appena il 5%”, ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto. All’Agi, Crosetto ha detto che “anche l’Italia salva, e ha salvato, migliaia di persone, anche senza l’aiuto delle Ong. Far finta che le migrazioni si affrontino solo finanziando le Ong e non stando accanto alle nazioni amiche è un modo poco congruo” di affrontare il problema”.

Giovedì 28 settembre, il ministro degli Esteri Antonio Tajani sarà a Berlino per parlare con l’omologa tedesca di quello che ha definito “un atteggiamento strano”. “Cercheremo di capire perché si muove in questa maniera”, ha detto il vicepremier. “Il problema c’è ma va affrontato in maniera solidale, non in modo egoistico. La frontiera sud dell’Europa siamo noi“.

Intanto si allenta la tensione con la Francia, dopo che Macron ha teso la mano alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni proponendole di lavorare insieme. “L’Italia si sta assumendo le sue responsabilità, ha fatto una scelta forte e sta svolgendo il suo ruolo di ‘primo porto sicuro” ma, ha detto Macron, “la risposta deve essere europea”.

L’apertura è stata accolta dalla premier “con grande interesse”. “È evidente che Italia, Francia e UE debbano agire insieme per sostenere gli Stati di origine dei migranti e per aiutare gli Stati di transito a smantellare le reti criminali di trafficanti di esseri umani. È la direzione che il governo italiano ha già intrapreso e che vuole perseguire insieme alle istituzioni europee e ai propri alleati europei”, ha commentato Meloni.

Fonti, Ue lavora per istituzione area Sar tunisina

Nell’ambito del sostegno alla Tunisia da parte dell’Unione europea per gestire le migrazioni è allo studio anche l’istituzione di un’area Sar e un centro di coordinamento di soccorso marittimo (Mrcc) di competenza tunisina. Lo rende noto una fonte diplomatica europea. “Attualmente non hanno un’area Sar e li dobbiamo aiutare per averla. E lo possiamo farne fornendo gli asset necessari che ci chiederanno, parliamo ad esempio di imbarcazioni ricondizionate, pezzi di ricambio, carburanti, equipaggiamenti. E ovviamente la formazione necessaria”, spiega la fonte.

L’attività rientra nell’ambito dell’attuazione del memorandum Ue-Tunisia di cui si è parlato in una colazione di lavoro tra i rappresentanti permanenti Ue e il dirigente della Commissione per il Vicinato, Gert Jan Koopman. “Italia e Francia hanno insisito in particolare affinché ci sia un aggiornamento costante sull’attuazione del memorandum”, spiega la fonte.

foto Una migrante sbarca dalla Geo Barents a Brindisi

 

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