Il comandante della flotta russa nel Mar Nero “ucciso in Crimea”

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La rivendicazione di Kiev: è morto insieme ad altri 34 ufficiali. Mosca ammette un attacco con droni a Kursk; uno esplode vicino all’aeroporto: “vittime”. Arrivati in Ucraina i primi carri armati Abrams dagli Usa. Nuovo attacco missilistico su Odessa. L’ordine di Putin: fermare la controffensiva entro ottobre

AGI – Il comandante della flotta russa del Mar Nero, il vice ammiraglio Viktor Sokolov, sarrebbe stato ucciso in un attaco ucraino a Sebastopoli. Lo riferisce RBC-Ucraina citando fonti delle Forze per le operazioni speciali di Kiev. A seguito dell’attacco sono stati uccisi 34 ufficiali russi, aggiungono le stesse fonti. Secondo l’ufficio stampa delle Forze operative speciali ucraine, “in seguito alla distruzione del quartier generale della flotta russa del Mar Nero, sono morti 34 ufficiali, compreso il comandante della flotta. Altri 105 occupanti sono rimasti feriti. L’edificio del quartier generale” sarebbe stato distrutto.

Il comunicato comunica anche i dettagli dell’attacco alla nave da sbarco Minsk: la nave “sarebbe dovuta entrare in servizio di combattimento il giorno successivo, il personale era a bordo. Le perdite ammontano a 62 occupanti”, aggiunge la nota delle Forze operative speciali ucraine pubblicata dai media di Kiev.

La Russia ammette l’attacco di un drone ucraino a Kursk

La Russia ha ammesso l’impatto di un drone ucraino su un edificio amministrativo nella regione di Kursk, a poco più di cento chilometri dal confine ucraino, che ha causato danni al tetto dell’istituzione e a diverse abitazioni, ha dichiarato. Un drone è esploso presso l’aeroporto di Khalino. Si reitrano vittime e feriti tra i dirigenti del reggimento dell’aviazione nemica, secondo le fonti della Direzione principale dell’intelligence citate da Rbc Ucraina.

“Nel distretto centrale di Kursk, l’attacco dei droni ha danneggiato diversi edifici privati e il tetto di un’istituzione amministrativa, mentre le finestre di un edificio residenziale sono state fatte saltare”, ha dichiarato il governatore locale, Roman Starovoit, sottolineando che i droni sono stati abbattuti dalla difesa antiaerea russa. Fonti dell’intelligence militare ucraina (GUR) hanno affermato che un drone ucraino ha colpito un edificio del ministero degli Interni russo. La difesa aerea russa ha riferito di aver abbattuto un totale di otto droni ucraini: quattro in Crimea e nei pressi della penisola annessa, due nella regione di Bryansk e due a Kursk

Ucraina: nuovo attacco russo su Odessa, “due morti”

La Russia ha sferrato un nuovo attacco all’Ucraina nella regione di Odessa con 19 droni e 14 missili, provocando danni a una infrastruttura portuale. Secondo i servizi di emergenza ucraini due persone che lavoravano in un granaio sono stati uccisi e una donna è rimasta ferita. Lo ha riferito il governatore locale Oleg Kiper su Telegram. Secondo l’esercito ucraino l’attacco è stato condotto con 19 droni Shahed di fabbricazione iraniana, due missili supersonici Onyx e 12 missili Kalibr.

Tutti i droni e i missili sono stati abbattuti dalle difese aeree, ma danni importanti sono stati arrecati alla stazione balneare di Odessa, con un incendio divampato in una struttura alberghiera che è stato rapidamente domato. Due missili Kalibr degli 11 distrutti sono stati intercettati nelle regioni di Mykolaiv e Kirovograd, mentre gli Onyx hanno colpito alcuni granai senza fare vittime.

Arrivati a Kiev i primi carri Abrams dagli Usa

I primi carri armati Abrams di fabbricazione americana sono stati consegnati all’Ucraina. Lo hanno detto al New York Times due funzionari della Difesa Usa e la notizia è stata confermata dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Altri carri armati M1 Abrams saranno inviati nei prossimi mesi, hanno detto i funzionari, sottolineando che quelli spediti in Ucraina sabato sono i primi di quelli che l’amministrazione Biden ha promesso di inviare. I funzionari non hanno voluto dire quanti ne sono stati consegnati finora.

Gli Abrams saranno tra gli altri carri armati dell’arsenale ucraino che l’Ucraina potrebbe utilizzare per spingersi ed eventualmente recuperare il territorio controllato dai russi nelle regioni orientali e meridionali dell’Ucraina, dove i combattimenti si protraggono da mesi senza grandi risultati. Ma Kyrylo Budanov, il capo dell’intelligence militare ucraina, ha avvertito che gli Abrams dovrebbero essere dispiegati “in modo molto mirato, per operazioni molto specifiche e ben congegnate”, o rischierebbero di essere distrutti.

Se vengono semplicemente inviati in prima linea per cercare di perforare le difese russe, ha detto la settimana scorsa il generale Budanov in un’intervista a un blog militare americano, “non vivranno molto a lungo sul campo di battaglia. Devono essere usati in quelle operazioni di sfondamento, ma molto ben preparati”.

Putin a Shoigu, entro ottobre fermare controffensiva

Vladimir Putin, ha dato tempo al suo ministro della Difesa Serghei Shoigu fino a ottobre per fermare la controffensiva delle forze armate dell’Ucraina. Lo riferisce l’Istituto per lo studio della guerra, citando una fonte interna. “Una fonte interna al Cremlino afferma che Putin avrebbe dato al ministro della Difesa russo Sergei Shoigu una scadenza di un mese fino all’inizio di ottobre 2023 per migliorare la situazione al fronte, fermare le controffensive ucraine e restituire l’iniziativa alle truppe russe”, scrive l’Ukrainska Pravda.

Questo potrebbe indicare che il comando militare russo potrebbe ordinare continui contrattacchi nella speranza di portare la controffensiva ucraina al culmine, anche se costa pesanti perdite per le capacità militari russe. Il rapporto analitico dell’ISW menziona che Putin ha riconosciuto per la prima volta l’inizio della controffensiva ucraina il 9 giugno, sottolineando due narrazioni chiave e in corso: che le forze ucraine non otterranno guadagni significativi a causa di difese russe ben preparate e che le forze ucraine subiranno pesanti perdite di personale e attrezzature militari occidentali.

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