Acqua e platino sull’asteroide Bennu?

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Missione compiuta ! La capsula che ha prelevato 250 grammi di materiale dal suolo dell’asteroide Bennu è atterrata nel deserto dello Utah, quando mancavano 8 minuti alle ore 17 di domenica 24 settembre.

Abbiamo già descritto gli obiettivi della sonda Osiris-Rex, in un articolo pubblicato giovedì 21 us. La missione ha il fine dichiarato di comprendere la storia del sistema solare, ma ha anche altri obiettivi non dichiarati.

Gli asteroidi come Bennu, denominati NEA (Near – Earth Asteroids) descrivono un’orbita simile a quella terrestre, e sono considerati una potenziale minaccia (Potentially Hazardous Asteroid, PHA) quando si verificano alcune condizioni, che abbiamo descritto nel precedente articolo.

I NEA sono importanti non solo per la ricerca scientifica, ma anche perché possiedono risorse importanti di elevato valore economico.

Prossimamente lo sfruttamento minerario diventerà un grande affare, soprattutto per iniziative private.

Elon Musk e le sue iniziative con Space X e la Tesla Roadster ne sono un riscontro.

Altra risorsa da estrarre dagli asteroidi sarà l’acqua, presente in alcuni tipi di materiali, e metalli preziosi come il platino.

Il sogno dell’uomo di colonizzare lo spazio ha comunque tempi lunghi e, necessità di immense risorse.

Importanti informazioni derivano da queste missioni, per determinare il rischio di collisione e la pericolosità di impatto con un NEO.

La prossima missione della sonda Osiris-Rex sarà raggiungere l’asteroide“ 9942 Apophis”, che il 13 aprile 2029 passerà una prima volta a 30 mila chilometri dalla Terra e una seconda volta il 13 aprile 1936.

Oggi non esistono modalità che consentono alla Terra di evitare la collisione con un asteroide e, quindi fondamentale come intervenire per deviare la sua orbita analizzando la fattibilità e soprattutto l’efficacia della soluzione.

Conoscere il rischio potenziale molti anni prima è di importanza fondamentale.

La NASA ha felicemente sperimentato nel settembre dello scorso anno, attraverso la missione DART (Double Asteroids Redirection Test) partita nel 2021 la fattibilità di una modificazione dell’orbita di un asteroide chiamato Dimorphos deviandone la traiettoria.

La missione compiuta usando un piccolo missile italiano denominato LiciaCube.

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