Alla fashion week milanese Ferragamo tra compostezza e libertà

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È l’ispirazione dell’ intera collezione primavera-estate 2024, disegnata da Maximilian Davis per Ferragamo: “Ho voluto che ogni elemento sembrasse molto più leggero, non solo per i tessuti e le costruzioni, ma anche per la corrispondenza con il modo in cui le persone vogliono realmente vestirsi”

AGI – L’interazione tra compostezza e libertà attraversa l’intera collezione primavera-estate 2024, disegnata da Maximilian Davis per Ferragamo, presentata oggi durante la Fashion week milanese.

L’aspetto vissuto della pelle sartoriale emana un’attitudine disinvolta e spensierata. Le linee impeccabili delle silhouette anni ’50 deviano verso una dimensione di fluidità.

“Ho voluto che ogni elemento sembrasse molto più leggero, non solo per i tessuti e le costruzioni, ma anche per la corrispondenza con il modo in cui le persone vogliono realmente vestirsi”, spiega Davis.

“C’è un sentimento di familiarità che riconosco nel modo di vestire e di vivere italiano: una naturalezza molto vicina allo spirito caraibico. È l’idea di poter seguire sempre il proprio ritmo, e il proprio tempo”.

Oltre al parallelismo tra i codici italiani e quelli caraibici, la collezione si ispira anche ai contrasti rappresentati dal movimento italiano dell’Arte Povera, che spesso accostava materiali naturali ed elementi industriali, elevando la quotidianità attraverso una profonda riflessione concettuale.

In questa collezione, i lini e i cotoni semplici sono abbinati con eleganza e rigore, accoppiati sui rasi delle cappe o trattati per assumere l’aspetto della pelle; gli accessori e i dettagli scultorei in legno sono lucidati alla perfezione; le silhouette severe sono tagliate in tessuti naturali. “Ho voluto creare capi puri – spiega lo stilista -, sinceri, onesti, con una chiara identità che li rendesse riconoscibili e al tempo stesso affascinanti dal punto di vista tattile”.

Le drappeggiature morbide in jersey di viscosa – ereditate dall’heritage fiorentino ed evocate dagli abiti caraibici del 18 secolo – incontrano l’immagine delle armature rinascimentali, con corpetti sagomati in pelle spazzolata e inserti rigidi e lucenti. In passerella gli short cortissimi da uomo influenzati dal loungewear, le magliette attorcigliate, gli stivali alti in vernice.

“Il feticismo è insito nel DNA del mio lavoro”, spiega Davis. “C’è qualcosa di molto moderno nel volerlo incorporare nella vita e nel guardaroba di tutti i giorni”.

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