Trieste : 1° Torneo di calcio interforze in memoria delle Vittime del Dovere

Friuli Venezia Giulia

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Il 15 settembre u.s. in località Basovizza (Trieste), si è svolto il primo torneo calcistico dedicato alle vittime del dovere delle forze di Polizia.

Un evento importante, organizzato da alcune rappresentanze sindacali della Guardia di Finanza, dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della Polizia Penitenziaria, in collaborazione con l’Associazione Vittime del Dovere di Monza, che ha visto attiva la partecipazione di esponenti della politica locale e delle rispettive Autorità civili e militari.

L’iniziativa di un quadrangolare è nata quasi per caso, ma, concretizzandosi, ha rivelato sinergia e comune sensibilità rispetto al tema della tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, la cui responsabilità quotidianamente ricade sugli uomini e donne in divisa. L’incontro è stato fonte di una riflessione condivisa sul loro impegno quotidiano, spesso solitario e silenzioso e sul valore della cooperazione interforze, che “sul campo” si traduce anche nel rendere onore e preservare la memoria dei caduti.

Le vittime del dovere fanno parte del patrimonio etico da salvaguardare, del nostro Stato, perché è con la propria vita che hanno sancito i principi di legalità e giustizia, amando la propria divisa ed operando quotidianamente con umiltà ed abnegazione.

In questo contesto, significativa ed emozionante è stata la partecipazione di alcuni familiari di caduti, come Emanuele Schifani, oggi giovane ed apprezzato Capitano della Guardia di Finanza in Fvg, figlio di Vito Schifani, agente della scorta del giudice Falcone, che con lui perse la vita a soli 27 anni nella strage di Capaci, salutando per sempre il figlio di soli 4 mesi ed Oriana Cosina, sorella di Walter Eddie Cosina, agente di scorta di Paolo Borsellino, vittima a 31 anni della strage di Via D’Amelio.

Entrambi decorati di medagli d’oro al valore civile.

L’auspicio degli organizzatori è, dunque, che si accendano i riflettori sulla promozione di eventi di analogo spessore, perché sono occasioni preziose per coinvolgere l’opinione pubblica, stimolandola ad una conoscenza approfondita degli effettivi e rischiosi compiti di un appartenente alle forze dell’ordine, ancora oggi, in tanti casi, misconosciuti o sottovalutati.

Annamaria Peragine

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