‘No women no panel’, in Sardegna un protocollo per l’inclusione

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La Regione si aggiunge ai firmatari dell’iniziativa promossa dalla Rai, la cui presidente, Marinella Soldi, era presente alla firma

AGI – La Sardegna, con Regione, Comuni e Università di Cagliari e Sassari, si aggiunge oggi ai firmatari del protocollo d’intesa ‘No women No panel – Senza Donne non se ne parla’, promosso dalla Rai. Superare gli stereotipi di genere e promuovere la parità e il rispetto dell’immagine e della dignità della donna, anche secondo il principio di non discriminazione, sono gli obiettivi dell’accordo siglato stamane a Villa Devoto, sede di rappresentanza della Regione Sardegna, alla presenza della presidente della Rai, Marinella Soldi.

La campagna omonima, ideata nel 2018 dall’allora commissaria europea per l’innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù, Mariya Gabriel, punta a favorire l’equilibrio di genere in convegni, appuntamenti istituzionali e talk. La formula sembra funzionare. Su 600 eventi di comunicazione monitorati nel 2022 in alcuni degli enti italiani che hanno già aderito al protocollo (Città Metropolitana e università di Firenze, Regione Puglia e ateneo di Bari) il 36% aveva una rappresentanza bilanciata, il 34% presentava solo donne e il 19% aveva per partecipanti solo uomini.

“Così possiamo fare la differenza”

“La consapevolezza avviene attraverso i numeri, le percentuali”, ha sottolineato Soldi prima della firma del protocollo a Cagliari, dove ha visitato la sede regionale della Rai. “Ciò che ci ha mosso è l’idea che un Paese più inclusivo è più ricco. La Rai, Le istituzioni, hanno una responsabilità: tendenzialmente amplifichiamo i messaggi che diamo; perciò, quello che scriviamo e facciamo vedere è di grandissima importanza”.

“Veniamo da settimane di cronaca terrificante, di femminicidi che aumentano, di abusi. Purtroppo, è solo la parte più visibile di un’assenza di rispetto, che è tremenda ed è culturale. Perciò serve molto tempo per poterla cambiare”, ha detto la presidente della Rai.

“Noi, nel nostro ruolo, possiamo fare una differenza. Possiamo aiutare i ragazzi e le ragazze a capire che è assolutamente normale andare avanti e parlare e fare della nostra vita, con professionalità, competenze, il rispettivo del genere che siamo”, ha aggiunto Soldi, “veramente questo e’ alla base di tutto. Il servizio pubblico, per definizione, deve aiutare i cittadini a contribuire a una democrazia più sostenibile, sostenibile in senso ampio non solo dell’ambiente, ma anche sociale”.

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